Attilio Romanò è stato ucciso il 24 gennaio 2005, in un negozio di telefonia di Capodimonte, a Napoli, durante la cosiddetta prima faida di Scampia.
Inizierà il primo luglio prossimo a Napoli il processo d’appello bis nei confronti del superboss Marco Di Lauro, arrestato a inizio marzo dopo una latitanza di 14 anni, per l’omicidio di Attilio Romanò, vittima innocente di camorra, ucciso il 24 gennaio 2005, in un negozio di telefonia di Capodimonte, a Napoli, durante la cosiddetta prima faida di Scampia. Lo ha annunciato a Senigallia (Ancona), la sorella di Romanò, Maria, che ha partecipato a una iniziativa di Libera nel giorno della Memoria per le vittime innocenti di mafia. Di Lauro, accusato di essere il mandante della spedizione in cui poi venne colpita la persona sbagliata, era stato condannato all’ergastolo in primo e secondo grado ma, nel 2015, la Cassazione aveva annullato la sentenza d’appello, rinviando a un nuovo collegio della Corte di Napoli per rifare il processo.
Le parole di Maria Romanò
Contestualmente la Suprema Corte aveva confermato invece l’ergastolo all’esecutore materiale del delitto Mario Buono. “Noi come familiari – ha osservato Maria Romanò, che ha dato l’annuncio davanti a circa 3 mila persone – approfittiamo di questo abbraccio che ci dà la carica per continuare a impegnarci a dire di no alle mafie, per fare sempre meglio la nostra parte”.