Ucraina, a Napoli musiciste insieme per la pace

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Ucraina, a Napoli musiciste insieme per la pace

Un concerto nel Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli che ha visto sul palcoscenico musiciste ucraine e russe gridare il loro desiderio di pace, di fraternità e di amicizia.

L’Inno alla gioia che è l’inno dell’Europa ha aperto il concerto per la pace che si è svolto nella sala concerti del Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli. Un concerto che ha visto sul palcoscenico musiciste ucraine e russe che insieme attraverso la musica hanno voluto ‘gridare’ la loro sofferenza ma anche e soprattutto il loro desiderio di pace, di fraternità e di amicizia.

”Noi tutti vogliamo la pace – ha detto Tetyana Sapeshko, pianista di Dnipro – tutto il mondo e l’Europa sono terrorizzati, l’attacco alla centrale nucleare di stanotte ha fatto tremare il mondo intero, ma nessuno interviene. Le sanzioni sono l’unica arma che abbiamo ma non mi sembra che stiano fermando Putin. Ma voglio ringraziare tutti gli italiani che stanno mandando aiuti al mio popolo, è meraviglioso”.

Accanto a lei c’è Inna Kulikova, violinista, russa nata vicino Kazan, e sposata con un musicista italiano. ”Tutti siamo contro la guerra – ha detto – io mi sono laureata l’anno scorso, ma appena mi hanno chiamata per suonare stasera ho subito detto di sì: sono una musicista e se suonare il mio violino, se la musica può aiutare la pace allora posso suonare sempre, senza sosta”.

Le allieve hanno regalato al pubblico l’esecuzione di musiche del compositore ucraino Mykola Stezjun, di uno dei padri nobili della musica russa, Pëtr Cajkovskij, di Lysenko, Machavariani, di Paganini, di Rachmaninov, di Shostakovich. Brani che sono stati intervallati dalla lettura, affidata all’attore napoletano Patrizio Rispo, di testi di Salvatore Quasimodo, della scrittrice ucraina Svetlana Aleksievich, dello scrittore e poeta ucraino Taras Shevchenko, di Gianni Rodari e di Emily Dickinson.

”Questo luogo di formazione e questa città – ha spiegato il presidente del Conservatorio, Luigi Carbone – ci ispirano a non essere indifferenti, a non restare silenziosi ma a gridare, a cantare perché l’indifferenza è cattiva come la violenza”. E a concludere il concerto, l’esecuzione di ‘O sole mio, la cui musica fu composta in Ucraina, a Odessa sul Mar Nero.