Il progetto di documentazione subacquea della straordinaria biodiversità dei fondali delle acque del Golfo di Napoli, unitamente alla già nota ricchezza archeologica è valso ad Oceanus onlus l’ambito riconoscimento internazionale e la collaborazione della Project AWARE Foundation
Il progetto di Oceanus è un tributo alle antiche acque del Golfo di Napoli, le cui coste hanno visto nascere e svilupparsi, fin dall’epoca greca e romana, importanti e fiorenti porti e città, quelle stesse acque custodiscono oggi la memoria e i resti di quelle civiltà: il Parco Sommerso di Baia, con i resti colossali della Terme, i numerosi mosaici, colonnati e perimetri di edifici di epoca romana, è considerato da molti diver la “Pompei subacquea” per la straordinaria ricchezza di reperti archeologici, patrimonio inestimabile che va tutelato e valorizzato. Il progetto “Un’altra Napoli” promuove l’enorme patrimonio archeologico, unico al mondo, unito alla bellezza naturalistica delle acque del Golfo.
Napoli, da sempre è uno spettacolo, soprattutto per gli occhi di chi la incontra dal mare, meravigliosa ed unica, stregava gli antichi naviganti con l’echeggiare del canto irresistibile delle sue sirene, Partenope, Ligeia e Leucosia, la legenda narra, suicidatesi per la vergogna di essere state sconfitte da Orfeo in una gara di canto, sarebbero state trasformate in scogli presso il litorale; da una di queste, Partenope, la città avrebbe preso il nome. Secondo un’altra versione del mito, le sirene addolorate per l’indifferenza mostrata da Ulisse per il loro canto, si sarebbero suicidate, ed il corpo di Partenope sarebbe stato trascinato dalle correnti sull’isoletta di Megaride, sulla quale fu costruito nel Medio Evo il Castel dell’Ovo. Legende a parte, il litorale flegreo e le isole furono primi ad essere colonizzati dai greci, che fondarono un importante insediamento a Cuma; furono poi i Cumani a creare un piccolo centro abitato sul monte Echia, l’attuale Pizzofalcone o Monte di Dio, e che successivamente distrussero.
E’ storicamente accertato che intorno al 470 a.C. la città fu ricostruita in pianura, nell’attuale zona che va da Piazza Bellini a Piazza Calenda, e fu chiamata Neapolis (città nuova), per distinguerla dalla città vecchia. Oggi il Golfo di Napoli è fortemente antropizzato e soggetto ad una pressione di pesca e di navigazione molto elevata, ma, nonostante questi fattori sfavorevoli, è estremamente ricco di vita e molto interessante per l’immersione subacquea. Molti sono i punti presenti nel golfo, alcuni notissimi, altri meno e quindi poco frequentati, tutti hanno in comune la ricchezza di vita e una sorprendente biodiversità.
Napoli è oggi una città umiliata nell’orgoglio dalla malapolitica e dal malaffare, avvelenata e insultata dalla falsa, periodica “emergenza rifiuti”. Insieme a questo progetto è nato il gruppo locale di Oceanus a Napoli animato da giovani volontari spinti dalla necessità e dalla volontà di dare voce ad un’altra città, la Napoli delle inesauribili risorse, la Napoli dell’impegno e dell’alta professionalità, la Napoli che rivendica gli antichi splendori di una grande e ricca capitale europea, una città dalla storia millenaria, riconosciuta fino a 150 anni fa come la città più bella del mondo, era infatti la più attesa e visitata meta finale del Grand Tour, da qui il detto “Vedi Napoli e poi muori” E se la storia spesso è destinata a ripetersi, oggi è il tempo di ricostruire una nuova città, una “Neapolis” come nel 470 a.C. una città che rispetti ed onori la propria storia antica “la memoria di una sirena” Oceanus onlus è impegnata, dal luglio del 2009 , in un’azione legale contro l’Hydrogest Spa, depuratore di Cuma; Oceanus si è costituita parte civile nel processo per disastro colposo discarica di Contrada Pisani, a difesa di tutti i residenti, rappresentando gratuitamente tutti coloro che risiedono, che hanno contratto patologie tumorali e per i congiunti delle viitime.
Fabio A. Siniscalchi