Un cugino di Ciro disarmò De Santis per impedirgli di sparare

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Un cugino di Ciro disarmò De Santis. Prese la pistola per la canna e cercò in tutti i modi di sfilargliela. Alfonso Esposito avrebbe disarmato Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato di aver ucciso il cugino Ciro Esposito. La colluttazione avrebbe fatto inceppare il caricamento di un proiettile, che è stato poi ritrovati a terra inesploso.

Alfonso Esposito, cugino di Ciro, disarmò De Santis

Il perito balistico dei Ris, nel corso dell’udienza in sede di incidente probatorio davanti al Giudice delle Indagini Preliminari Giacomo Ebner ai due Pubblici Ministeri titolari dell’inchiesta, Antonino Di Maio e Eugenio Albamonte ha confermato il tentativo di sfilare l’arma dalla canna.  Inoltre anche l’ematologo ha confermato che sulla pistola le uniche tracce di sangue presenti oltre quelle di De Santis sono quelle di Alfonso Esposito. Resta da capire se il tentativo di disarmare De Santis sia avvenuto prima o dopo il pestaggio ai danni di ”Gastone” da parte dei tifosi napoletani. L’incidente probatorio, definito per bloccare le prove raccolte contro gli imputati (De Santis detenuto per omicidio volontario, Alfonso Esposito e Fioretti accusati di rissa), riprenderà il 13 ottobre.

Il medico del Gemelli: “De Santis non aveva nessuna ferita”

Il 9 ottobre l’ultrà romanista sarà interrogato nell’ospedale Belcolle di Viterbo, dove è ancora ricoverato, per le ferite riportate nel pestaggio.  Intanto il medico del Gemelli che lo avrebbe tenuto in cura per 55 giorni a Roma, ha dichiarato ai pm di non aver riscontrato ferita da accoltellamento, mentre gli avvocati di “Gastone” avevano dichiarato che il loro assistivo avesse ben quattro tagli di un centimetro all’altezza dei glutei.

I guanti

Durante l’udienza di ieri è emerso anche che i guanti indossati quasi certamente da De Santis e ritrovati all’interno del Ciak Village, non sarebbero caduti nella corsa, ma sarebbero stati sfilati da chi li indossava. I guanti, ritrovati in due luoghi diversi, erano bagnati.