La situazione economica della città di Napoli non è sicuramente delle migliori per molti cittadini. Alcuni di questi non possono permettersi neanche i medicinali per le cure più semplici quanto dovute. E allora, proprio partendo da ciò, è nata l’iniziativa Un farmaco per tutti. Un importante progetto, promosso dalla Curia di Napoli con la fondamentale collaborazione dei vertici della struttura ospedaliera, dell’Ordine dei farmacisti, di Federfarma Napoli e dell’Associazione dei farmacisti cattolici, che ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci (ad esempio presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti) provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. Ma, ovviamente, rientrano nel “pacchetto” solidale anche i farmaci acquistati in farmacia da un cittadino e immediatamente donati, per finalità umanitarie e assistenza socio-sanitaria.
I farmaci raccolti all’interno delle farmacie che hanno già aderito all’iniziativa (sono già 32, ma si annunciano altre iscrizioni, che possono essere effettuate compilando un apposito modulo disponibile a questo link dell’Ordine dei farmacisti napoletano), sono smistati e messi a disposizione dei vari enti assistenziali collegati all’iniziativa, previa catalogazione nella struttura messa a disposizione dall’Ospedale dell’Annunziata.
Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, ha parlato di ”risposta alle esigenze della gente, dei poveri, dei tanti che fino adesso nelle parrocchie o nella stessa Curia presentavano queste ricette perché non erano nelle condizioni di poter pagare”. E non poter pagare i farmaci per curarsi è una cosa ”che tocca la coscienza. Si può morire perché non ho i soldi per comprare i medicinali?” ha affermato il presule. “Nessuno deve morire perché non può pagare le ricette mediche e questo mi ha indotto a volere fermamente questo progetto”. Da qui la necessità e la volontà anche di coinvolgere tutti nella realizzazione di un progetto che ”non è stato facile, ma ha visto la disponibilità di tutti. Anche così la Chiesta dà una ”risposta alle esigenze della gente”.
Il cardinale, riferisce una nota Ansa, ha spiegato che non è stato facile realizzare il progetto, che impone il rispetto di “una serie di condizioni”. Cosa che è stata fatta perché ”tutti devono avere la possibilità di avere anche quei farmaci costosi che diversamente non potrebbero permettersi. Noi saremo in ascolto e finché il Signore ci darà forza e la Provvidenzala possibilità potremo portare avanti questo progetto tutto per rispondere ai più poveri”.
Per evitare questo inutile spreco i farmaci saranno raccolti all’interno delle farmacie che hanno aderito all’iniziativa e saranno poi smistati a diversi enti assistenziali. “La donazione dei farmaci è possibile tutto l’anno – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Farmacisti, Vincenzo Santagada – grazie a contenitori ad hoc dove si possono mettere medicinali non scaduti le cui confezioni siano integre”. Per riconoscere le farmacie in cui sarà possibile donare, basterà notare se queste presentino o meno il logo «un farmaco per tutti».