Un gobbo napoletano: venerdì sfida scudetto? Nun pazziamm

Due risultati su tre, se la sfida del San Paolo finisse in pareggio le distanze rimarrebbero inalterate, ma con una partita in meno da giocare, con una vittoria dei bianconeri il divario si allargherebbe a 9 punti, anzi, in virtù degli scontri diretti bisogna aggiungere un +1. Con la vittoria dei partenopei, che ve lo dico a fare, si riaprirebbe tutto. Ma questi sono dati ovvi, ovvio non è invece il fatto che anche una vittoria bianconera ammazzerebbe il campionato.

A gennaio le due squadre erano divide da ben 8 punti, più o meno siamo lì quindi, eppure il primo mese dell’anno ha fatto registrare in casa Juve risultati imprevedibili e a tratti osceni sul piano delle prestazioni, le partite con Sampdoria e Parma gridano ancora vendetta. Tant’è che il divario si ridusse a 3 punti in poco più di 2-3 partite. Certo, sul piano morale gli uomini guidati da Mazzarri e dal suo indistruttibile orologio riceverebbero una bella batosta, ma si sa che in queste cose basta un nulla per ribaltare tutto.

La Juventus ha ancora la Champions, il Napoli invece è libero dalla  rottura dell’Europa League, a chi importa andare avanti in Europa d’altronde, solo ai fessi. Un altro dato però da non sottovalutare, al contrario, è la poca cattiveria mostrata dalla squadra di De Laurentis in situazioni favorevoli. Contro la Sampdoria il Napoli poteva approfittare della sconfitta subita a Roma dai bianconeri e invece uno scialbo 0-0 ha evidenziato che questa squadra soffre la pressione.

Chi vuole arrivare in vetta del campionato di Serie A, però, deve fare sempre i conti con la pressione, deve mantenere sempre la concentrazione altissima, non basta gridare allo scandalo per ogni episodio dubbio, quello può spostare gli equilibri per un paio di partite, ma poi quando il gioco si fa duro devono scendere in campo dei leoni. Avete mai visto voi dei leoni piangere e allo stesso tempo agguantare la preda? Non credo.

 

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Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.

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