Il progetto “Pasolini e Lomax: la tradizione musicale campana in mostra”, a cura dell’Associazione Napulitanata
Una mostra e un convegno sul rapporto tra Pier Paolo Pasolini e la musica tradizionale campana: questo e altro è il progetto “Pasolini e Lomax: la tradizione musicale campana in mostra“, a cura dell’Associazione Napulitanata, in collaborazione con il Centro Studi Alan Lomax.
La mostra, fruibile a partire dal 10 novembre presso la sala Napulitanata, presenterà ai visitatori una selezione di fotografie realizzate da Alan Lomax tra il dicembre 1954 e il gennaio 1955, durante la sua campagna di ricerca in Campania. Alle illustrazioni sarà abbinata la tecnologia qr-code, che consentirà ai fruitori di ascoltare dal proprio smartphone i brani musicali del repertorio tradizionale campano registrati “sul campo” da Alan Lomax, dando vita ad un’esperienza suggestiva ed immersiva.
“L’obiettivo è accendere i riflettori sulla figura di Pier Paolo Pasolini, nell’anno del centenario della sua nascita, evidenziando aspetti meno noti del suo percorso di ricercatore e saggista, puntando l’attenzione sul legame territoriale con la nostra regione dal punto di vista musicale”, questo il commento di Mimmo Matania, presidente di Napulitanata, la realtà che dal 2017 propone stabilmente concerti di musica napoletana nel cuore della città.
“È proprio sul terreno della musica tradizionale campana che, in particolare nel film ‘Il Decameron’ del 1971, si realizza l’incontro ‘virtuale’ tra Pasolini ed Alan Lomax, visto che il regista sceglie, come colonna sonora ‘ideale’ della pellicola, una serie di registrazioni sonore effettuate in Campania dall’etnomusicologo statunitense negli anni ’50”, prosegue Raffaele Di Mauro, etnomusicologo e membro del Centro Studi Lomax.
La mostra sarà fruibile gratuitamente previa prenotazione all’indirizzo mostra@napulitanata.com o telefonicamente al 3489983871. Il successivo convegno avrà luogo il 3 dicembre alle 15.30, sempre negli spazi di Napulitanata. Il progetto è realizzato grazie al co-finanziamento della Regione Campania, con il patrocinio morale del Comune di Napoli, del Museo Archeologico di Napoli e del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II.