Una settimana da record per Soldini.

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6 Gennaio – Ore 7:00 del mattino, Giovanni Soldini comunica attraverso i social “Siamo ufficialmente entrati nell’aliseo” seguono altre indicazioni sulla navigazione verso l’equatore, in particolare la velocità fondamentale per battere il record, oggi Maserati ha una media di 16, 17 nodi con genoa 1, trinchetta e randa piena.

7 Gennaio – Tra i 20 e i 25 nodi di vento costante e una velocità media negli ultimi due giorni di 20 nodi al giorno. Dopo aver agganciato l’aliseo ieri mattina, Maserati sta galoppando al traverso, direzione equatore, uno dei passaggi più delicati del percorso New York-San Francisco.
Siamo bagnati fradici, a bordo non c’è più niente di asciutto”, dice Giovanni. “Ma siamo contenti, stiamo andando bene. Dopo sette giorni di navigazione abbiamo percorso 2450 miglia a una media di 14,56 nodi. Dovremmo raggiungere l’equatore in un paio di giorni”.

8 Gennaio – Maserati naviga con20-21 nodi di media, una bella giornata di vela

9 GennaioPassato l’equatore.
Alle prime luci dell’alba in avvicinamento all’equatore e poi passato in giornata.
Maserati ha passato l’equatore alle h 17 07′ 33” GMT (h 18 07′ 33” in Italia) dopo 9 giorni e 45 minuti di navigazione dalla partenza a New York. Finora ha percorso 3180 miglia a una velocità media di 14,4 nodi.
Al momento Maserati sta navigando nell’emisfero sud di bolina con 7, 8 nodi di vento, a una decina di nodi di velocità.

10 Gennaio – Giovanni Soldini concede una pagina del suo diario di bordo alla Gazzetta dello Sport
<< […] I francesi lo chiamano “le pot au noir”, il pozzo nero, è quella zona di mare appena a nord dell’equatore sempre coperta da nubi nere e grigiastre, nubi basse, fitte, che non lasciano passare lo sguardo. Era un flagello per i nostri predecessori che con le loro navi potevano rimanere intrappolati anche per settimane intere, oggi è un posto speciale. Si presenta come un muro grigio, caldo umido, pioggerellina fitta, visibilità scarsissima. Nel “pot au noir”, sotto la nuvola sbagliata, il vento spesso leggerissimo può diventare super violento nel giro di qualche secondo. È successo questa mattina, durante il mio turno di timone. Stavamo navigando con meno di otto nodi di vento e ci siamo fatti sorprendere da una raffica che ci ha praticamente rovesciati. Ho appena avuto il tempo di dire a Sébastien Audigane: “Bisognerebbe mollare un po’ di scotta randa”, che quello che sembrava un rinforzo di vento normale si è tramutato in una botta violentissima. Maserati si è inclinata, il timone ha perso la sua efficacia, la barca ha ruotato su se stessa piegandosi velocissimamente, pareva non si fermasse più, e sembrava dovesse finire con l’albero in acqua, come un flying junior. Poi Seb è riuscito a raggiungere il winch della randa, ha mollato la scotta e tutto si è risolto con una risata…Uscire da quel muro grigio è sempre un sollievo, ritrovare un cielo limpido, macchiato da qualche nuvola bianca, e un vento stabile è come ricominciare a respirare. È successo anche questo oggi ed è sempre una sensazione bellissima. La strada è ancora molto lunga ma questa sera, sotto un cielo gremito di stelle, Maserati sta facendo rotta verso i mari del sud.>>

11 Gennaio – Maserati al largo di RecifeStiamo andando a 15 nodi di velocità, con 12-14 nodi di vento da ovest che ci sta girando in poppa”. Così racconta Giovanni raggiunto al telefono a bordo di Maserati questa mattina. “Tra un po’ mettiamo lo spi. Siamo al largo di Recife, mancano 900 miglia per arrivare a Rio. Il vento dovrebbe aumentare un po’ e stabilizzarsi sui 20 nodi. Da Rio in poi la situazione meteo è ancora confusa, speriamo di avere buone condizioni per la discesa su Capo Horn”

12 gennaio  – A 24 ore da Rio. A 12 giorni dalla partenza e dopo quasi 4.200 miglia percorse Giovanni e il suo team si stanno velocemente avvicinando alla zona più critica dei mari del sud: il famigerato Capo Horn. “Contiamo di arrivarci tra una decina di giorni, forse meno”, spiega Giovanni questa mattina. “Adesso navighiamo a 20 nodi con 15-25 nodi di vento da nord est. Fra 24 ore dovremmo arrivare al largo di Rio de Janeiro. Dopo Rio la situazione meteo sembra parecchio complicata. Ci aspettiamo un grosso fronte freddo e un sacco di alte e basse pressioni che si avvinghiano tra di loro. E poi a Capo Horn ci sono un bel po’ di iceberg. Ma staremo a vedere. Per adesso ci godiamo questo vento stabile che ci ha permesso finora andature velocissime“.

FAS