di Francesca Bruciano
Si replica stasera e domani mattina “Millarcum, delirio d’un amore antico” nella suggestiva Sala del Lazzaretto presso l’ex Ospedale della Pace in via Tribunali, ora sede comunale. Una drammatizzazione – realizzata in occasione del 400esimo anniversario della morte del compositore Carlo Gesualdo da Venosa – a cura di Eventi 2000 e dell’Associazione “Mani e Vulcani” di Antonio Di Martino, che continua a riscuotere successo ed approvazione da parte del pubblico. Una storia a metà strada tra cinema, teatro e rievocazione storica, nella quale gli attori in costume d’epoca si muovono tra il pubblico presente come fantasmi che reincarnano una vicenda realmente accaduta. Un fatto di sangue, corna e morte, passione e intensità evocativa:<< E’ anche una storia a metà strada tra la narrazione e il vissuto in 3D – spiega Maurizio Merolla, attore e regista dello spettacolo – perché il pubblico intorno a noi ci vede in tutte le dimensioni>>. Il testo scritto insieme a Ilio Stellato racconta la vicenda tragica dell’omicidio consumato nei confronti di Maria d’Avalos colta in flagrante adulterio col suo amante Fabrizio Carafa, duca d’Andria, per mano del consorte Principe Carlo Gesualdo in una stanza da letto di Palazzo Sansevero. <<E’ un testo che rievoca la vicenda umana del principe – continua Merolla – e della sua versatilità creativa in quanto musicista. Tra il 16 e il 17 ottobre del 1590, cambia anche il suo modo di interpretare la musica e preso dai rimorsi scapperà prima nel castello-fortezza a Gesualdo e poi a Ferrara dove sposerà Eleonora d’Este. Nello spettacolo uno dei suoi madrigali “Io tacerò” è proprio dedicato a Fabrizio e Maria, quasi avesse previsto che sarebbe diventato cantore di quel delitto>>. Una storia raccontata sulla base di documenti scritti e letti, che ha condizionato la scelta di Gesualdo nel non voler più sopportare l’offesa fatta nella propria casa e nel suo letto. Maria rappresenta un capro espiatorio, un freno alla forza dei D’Avalos che invece stava calpestando l’onore di una famiglia così potente come i Gesualdo. Fabrizio la segue consapevole di andare incontro alla morte. <<La vicenda merita di essere ripresa dal pubblico napoletano – aggiunge Merolla – perché è un amore bellissimo vissuto fino in fondo, che manca nelle pagine napoletane e che sfida la morte. È così forte la libertà sessuale in quel momento storico che sconfina dappertutto ma manca di poesia. Qui invece c’è la poesia>>. Gli attori di indiscutibile bravura sono oltre a Maurizio Merolla, Marcella Vitiello, Marco Cacciapuoti, Liliana Palermo, Ciro Grano, Fedele Canonico, Annalisa Arbolino, Antony Delle Donne. L’accompagnamento musicale è eseguito da Giancarlo Sanduzzi e Andrea Sensale con le coreografie di Carla Borriello. Voluto dalla IV Municipalità del Comune di Napoli per il grande valore artistico e culturale lo spettacolo ha come sponsor unico Erreduesse, che si lega nel percorso sia culturale che enogastronomico.
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