di Redazione
Napoli – Sono giorni che il centro antiviolenza del comune di Napoli, il Centro Donna al Parco Carelli, è chiuso. Dichiarato inagibile in seguito alla caduta di alcuni calcinacci, il punto di riferimento istituzionale – l’unico sull’intero territorio napoletano – per molte donne vittime di violenza ha chiuso i battenti il 2 ottobre e di riapertura ancora non se ne parla.
Un’altra porta chiusa in faccia alle donne che, già troppo spesso, in assenza di strutture in grado di accoglierle e tutelarle scelgono di non opporsi alle violenze subite. Stefania Cantatore, portavoce dell’UDI di Napoli per l’indignazione ironizza: “piovono calcinacci: si cercano muratrici”.
Nella nota diffusa dall’UDI di Napoli la denuncia: “tutto quello che accade quando si tratta di contrastare istituzionalmente la violenza contro le donne ha sempre dello stupefacente. Che si tratti o no di un eccesso di prudenza, tanta sollecitudine nel chiudere non è stata seguita da altrettanta nel fare le dovute riparazioni, nonostante i ripetuti solleciti delle operatrici. Con ogni probabilità il governo cittadino dà il peso che ha sempre dato al femminicidio: un argomento da celebrazioni”.
15 ottobre 2013
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