Unione Popolare, De Magistris presenta programma in 120 proposte

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Le dichiarazioni dell’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, portavoce di Unione popolare

“Abbiamo appena pubblicato sul nostro sito “L’Italia di cui abbiamo bisogno” il programma di Unione Popolare. 120 proposte che offrono soluzioni per i principali problemi del paese, rimettendo al centro la collettività e i suoi bisogni”. Lo afferma Luigi de Magistris, portavoce di Unione popolare.

“È un programma per la pace, per la giustizia sociale ed ambientale, per i diritti dei lavoratori, per gli studenti, per i pensionati. Per tutti coloro che in questi anni si sono sentiti colpevolizzati da chi, ricco e privilegiato, si rifiuta di ammettere che le politiche che gli garantiscono ricchezza e privilegio stanno distruggendo il Paese.

È un programma – prosegue De Magistris in una nota – contro i professionisti del malaffare, contro i detentori di rendite di posizione che, pur di mantenere queste rendite, sono disposti a peggiorare la vita di chi ha già poco. Contro tutte le Mafie, sia quelle della strada sia quelle dei colletti bianchi, contro la corruzione, contro la grande evasione”.

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“È un programma contro chi devasta l`ambiente, contro chi sfrutta i sogni, le speranze e i talenti dei giovani per garantirsi il più bieco profitto”, si legge nel comunicato. “È un programma per la salute, per l`istruzione, per l`acqua. Per i diritti e i beni pubblici, perché la cosa pubblica torni ad essere al servizio di tutti i cittadini. Un programma per la pace. Perché il ruolo storico del nostro paese è quello di centro del Mediterraneo, luogo di unione e cooperazione tra popoli e culture.

È un programma che lotta contro la povertà, perché la povertà non è una colpa, ma solo una condizione. Ed è compito dello Stato migliorare la condizione di chi sta peggio, non colpevolizzarlo mentre si garantisce il privilegio di chi ha troppo. È un programma per le periferie. Per il Sud da tempo dimenticato e per quel Nord che ormai è diventato anch`esso periferia. Perché il mondo non finisce nelle ZTL di poche grandi città”, conclude l’ex sindaco di Napoli.