Il Sole 24 Ore è famoso per le sue classifiche. Dopo quella conosciutissima della vivibilità nelle città italiane, oggi esce la classifica sulla “qualità” delle università italiane. Che purtroppo vede il Sud e in particolare la città di Napoli piazzarsi, se non proprio all’ultimo posto, non certo nella top ten dei migliori Atenei.
La classifica: ultime le Università Campane (con qualche eccezione)
L’Orientale di Napoli è al 34esimo posto insieme all’Università di Foggia, mentre la Federico II e la Seconda Università degli Studi di Napoli si piazzano rispettivamente al 56esimo e al 58esimo posto. Addirittura ultima al 61esimo posto l’Università Parthenope. Fatta eccezione per Salerno, al 22esimo posto, gli atenei meridionali non ne escono affatto bene. Al primo posto si piazzano invece con un ex equo l’Università di Trento e di Verona, seguite a ruota dal Politecnico di Milano e dall’Alma Mater di Bologna. Orgoglio anche per la Politecnica delle Marche, l’università di Padova e la Ca’ Foscari di Venezia, che totalizzano ottimi punteggi nell’ambito della ricerca. Non bene La Sapienza, che è “solo” a metà classifica, mentre tra le università private spicca il San Raffaele seguito da Luiss di Roma e Bocconi di Milano.
Di chi è la colpa?
Per stilare la classifica è stato usato un metodo che utilizza indicatori misti, basandosi per metà sull’efficienza della didattica (grado di soddisfazione degli studenti, quantità di borse di studio erogate, esperienze internazionali etc.) e per metà sull’avanguardia nella ricerca: sarebbe questo il motivo alla base del “crollo” delle Università meridionali, che pagano lo scotto della perenne carenza di fondi accessibili alle università del Sud e quello, non meno importante, della “migrazione” dei giovani meridionali verso le più prestigiose università di Roma e Milano.