Commercianti ridotti sul lastrico dagli strozzini, con tassi di usura fino al 15% al mese: nel Casertano sono finiti in carcere, su ordine del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Mattia Cantone, 50enne di Pomigliano d’Arco e Vincenzo D’Onofrio, 48enne di Acerra, in provincia di Napoli.
Per loro il gip ha anche disposto, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone, il sequestro di beni mobili e immobili, in particolare 14 appartamenti, 5 terreni e 14 locali ad uso commerciale e numerose vetture di lusso utilizzate anche dai familiari, per un valore di 5 milioni di euro.
Le indagini, effettuate dai carabinieri della stazione di Macerata Campania, sono iniziate nel gennaio 2014 quando un imprenditore del luogo ha denunciato di essere vittima di un giro di usura; nelle intercettazioni disposte dall’autorità giudiziaria è poi emerso il grado di profonda frustrazione psicologica dell’imprenditore, costretto a cedere beni agli indagati per estinguere il debito. Gli inquirenti hanno poi accertato che i due avevano prestato soldi anche ad altri imprenditori casertani, e l’attività illecita andava avanti dal 2011. Gli accertamenti patrimoniali hanno poi rivelato l’ingente numero di beni acquisiti dai due indagati che dichiaravano al fisco poco o nulla.
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