V-Day Genova: Grillo di Lotta e di Governo… europeo (VIDEO)

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di Francesco Di Serio

Tante ore al freddo per le migliaia di persone arrivate al V-Day di Genova del M5s. Alle 14,30 ecco salire Beppe Grillo: una delle sue uscite più mentali e meno di pancia degli ultimi anni. Una rabbia misurata e programmatica. E a dispetto di quelli che ne rimangono un po’ delusi, molti altri ne colgono la valenza di maturità. E’ il primo V-Day del dopo elezioni, che vede esistere e presenziare i neo parlamentari a 5 stelle.

Restano per tutto il tempo sotto il palco di Piazza Vittoria, e parlano alla gente con megafoni. Ed anche il primo evento V-Day raccontato in diretta, come dovere professionale e mediatico imporrebbe, dalla televisione (solo dallo speciale di Enrico Mentana su La7).

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Grillo torna sui temi del futuro del Paese e dei giovani, li invita a non emigrare, ma a “cospirare”, per attivarsi a cambiare l’Italia, a dare l’estrema unzione alla partitocrazia. Va giù in maniera dura su Napolitano, afferma che i parlamentari 5 stelle presenteranno l’empechment contro il Presidente. Anche se sicuramente verrà bocciato, vuole che il Movimento dia un altro segnale politico, forte del ruolo decisivo avuto per la decadenza di Berlusconi.
Infine l’Europa: si dichiara europeista, per per un Europa giusta. Legge i 7 punti programmatici per l’Europa. Sette modeste proposte, le chiama. In testa la proposta del referendum sull’euro.

Spiega il perché sia una truffa, una soluzione impossibile per paesi con economie diverse. L’Italia potrebbe decidere di venirne fuori, come altri paesi che pur stando in Europa mantengono la propria moneta, o in alternativa chiede gli Eurobond, per una finanza europea davvero solidale, o ancora un euro a 2 velocità. Salgono poi sul palco l’intramontabile premio Nobel Dario Fo, con una Lectio sulla cultura, Gianroberto Casaleggio che parla della lobby dei partiti, e ospiti internazionali come il professor Paul Connet, ed un esponente di Occupy Wall Street.

Di sicuro il clima sembra più maturo, più consapevole. Meno entusiasmo, forse facile, ma più concretezza. E questa proiezione europea lascia trasparire che la storia politica italiana avrà un nuovo protagonista consolidato, comunque vadano le cose.

2 dicembre 2013