L’efficacia dei vaccini contro i rischi di ricovero non è mutata durante il periodo di diffusione della variante Delta
Chi non è vaccinato, nell’epidemia di covid dominata dalla variante Delta, va incontro ad un rischio di morte superiore 11 volte rispetto a quello per chi è vaccinato con due dosi. Per i non vaccinati, il rischio di ricovero è superiore 10 volte. S
Sono alcuni dei dati che spiccano negli ultimi studi diffusi negli Stati Uniti dai Centers for Disease Control, l’agenzia federale che coordina le attività di contrasto al contagio. Il quadro -nel paese che utilizza i vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson- è definito dai dati raccolti tra il 4 aprile e il 17 luglio in 13 aree, compresa New York City, nel periodo in cui la variante Delta si è diffusa in maniera inarrestabile fino a diventare totalmente dominante.
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“I risultati -secondo i Cdc- delineano un potenziale declino della protezione del vaccino” nel corso del tempo “contro infezioni conclamate da Sars-Cov-2 e una perdurante protezione forte contro i ricoveri e i decessi associati al covid-19”. I numeri confermano che “la vaccinazione protegge contro forme severe della malattia, variante Delta compresa”.
Il primo studio ha analizzato la situazione relativa a veterani vaccinati con Pfizer e Moderna. In sostanza, l’efficacia dei vaccini contro i rischi di ricovero non è mutata durante il periodo di diffusione della variante Delta. Il secondo studio evidenzia che i 3 vaccini usati in America – in base ai dati raccolti in 9 stati – garantisce una protezione all’86% contro il ricovero in tutte le fasce d’età. Quindi, il terzo studio – in 13 aree – attesta l’efficacia dei 3 vaccini approvati in relazione al rischio di ospedalizzazione e di decesso prima e dopo l’ascesa della variante Delta.