A livello mondiale ci sono stati 6.430 casi confermati di Omicron, segnalati da 70 Paesi, secondo il dato dell’ultimo bollettino diffuso dall’ente europeo
Variante Omicron in Italia, al momento sono 27 i casi. E’ il dato aggiornato rilasciato dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che – al 13 dicembre – conta 1.686 casi finora segnalati da 23 Paesi dell’area Unione europea/Spazio economico europeo.
Gli altri Paesi Ue/See che hanno segnalato casi di Omicron sono: Austria (17), Belgio (30), Croazia (3), Cipro (3), Repubblica Ceca (8), Danimarca (195), Estonia (26), Finlandia (20 ), Francia (59), Germania (82), Grecia (3), Islanda (20), Irlanda (10), Lettonia (5), Liechtenstein (1), Paesi Bassi (62), Norvegia ( 958), Portogallo (49), Romania (8), Slovacchia (3) Spagna (36) e Svezia (23), secondo informazioni provenienti da fonti pubbliche. Inoltre, sono stati segnalati numerosi casi probabili in diversi Paesi.
“Tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o lievi. Finora non sono stati segnalati decessi correlati a Omicron. Questi dati – ribadisce l’Ecdc – devono essere valutati con cautela, poiché il numero di casi confermati è troppo basso per capire se lo spettro clinico della malattia provocata da Omicron differisce da quello delle varianti precedentemente rilevate“.
LEGGI ANCHE: Capodanno, Manfredi: “L’andamento dei contagi ci fa preoccupare”
Complessivamente a livello mondiale ci sono stati 6.430 casi confermati di Omicron, segnalati da 70 Paesi, secondo il dato dell’ultimo bollettino diffuso dall’ente europeo. Di questi, 47 sono Paesi e territori al di fuori dell’Ue/See, che hanno segnalato in tutto 4.744 casi di Omicron.
Ad aver comunicato contagi da questa variante sono stati: Argentina, Australia, Bahrain, Bangladesh, Bermuda (Regno Unito), Botswana, Brasile, Canada, Cile, Cuba, Regione amministrativa speciale di Hong Kong, Fiji, Ghana, Gibilterra, India, Israele, Giappone, Giordania , Kuwait, Libano, Malawi, Malesia, Maldive, Mauritius, Messico, Namibia, Nepal, Nigeria, Russia, Arabia Saudita, Senegal, Sierra Leone, Singapore, Sud Africa, Corea del Sud, Sri Lanka, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Tunisia, Turchia, Uganda, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Zambia e Zimbabwe.
Dopo i casi iniziali di variante Omicron di Sars-CoV-2 collegati a viaggi, ora “viene segnalato che un numero crescente di infezioni è stato acquisito all’interno dell’Ue/Spazio economico europeo, anche come” contagi facenti parte di “cluster e focolai, e con casi rilevati pure in campioni rappresentativi raccolti nell’ambito di sistemi di sorveglianza di routine. Un’analisi preliminare dei casi iniziali di Omicron segnalati al sistema di sorveglianza europeo Tessy mostra che i casi importati o relativi ai viaggi rappresentano il 13% (22), mentre il 70% (121) risultano acquisiti a livello locale, incluso un 45% (78) di casi campionati nell’ambito di indagini epidemiche locali“. E’ quanto spiega l’Ecdc.
I Paesi europei che segnalano casi senza una storia di viaggio recente o di contatto diretto con viaggiatori al di fuori dell’Ue/See includono Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna e Islanda. “Ciò indica che una trasmissione comunitaria non rilevata potrebbe essere in corso nell’Ue/See“, osserva l’Ecdc.
A proposito dei vaccini, l’ente europeo cita i risultati di uno studio sull’efficacia condotto nel Regno Unito e pubblicato in versione pre-print (non ancora sottoposto dunque a revisione fra pari). Lo studio, spiega l’Ecdc, “mostra una riduzione dell’efficacia del vaccino contro l’infezione da Omicron, rispetto a Delta, in persone immunizzate con due dosi. Tuttavia, in chi ha ricevuto una dose aggiuntiva di vaccino anti-Covid l’efficacia contro Omicron era simile a quella osservata contro l’infezione da variante Delta. Lo studio non ha valutato l’efficacia del vaccino contro gli esiti gravi di Covid“.