di Francesco Monaco
Dopo 19 regate la Coppa America di vela ha decretato finalmente il proprio vincitore. A trionfare è il Defender Bmw Oracle, che batte Team New Zealand per 9-8. Il trofeo velico più importante al mondo resta dunque negli USA.
Una vittoria che ha dell’incredibile, se si pensa che il team americano (partito con due punti di penalità per irregolarità commesse alle America’s Cup World Series) era sotto per 8-1 (8-3 in realtà), ad un punto dalla sconfitta.
Una rimonta pazzesca, maturata tutta nell’ultima settimana. Bravi gli uomini di Russel Coutts a colmare il gap tecnico con i neo zelandesi e ad inanellare otto vittorie in altrettante regate, vincendo la serie. Grande rammarico tra i kiwis per essersi fatti sfuggire una vittoria che sembrava in cassaforte.
L’edizione appena conclusasi, però, non sarà ricordata solo per la grande rimonta di Oracle, ma anche per le polemiche seguite ai nuovi regolamenti apportati proprio dal team americano, che a detta di molti, hanno tolto molto di quello che è “lo spirito della competizione”, mettendo in acqua scafi più simili a delle formula 1 che a barche a vela. Il trionfo di New Zealand quasi sicuramente avrebbe promosso un ritorno al passato, con monoscafi e regate più spettacolari.
Staremo ora a vedere se gli americani punteranno ancora sulla nuova formula, che quest’anno ha spinto molti circoli nautici a non prendere parte alla competizione (gli sfidanti erano solo quattro, poi ridotti a tre durante lo svolgimento della Louis Vuitton Cup).