Prosegue la caccia al record, giù per l’Atlantico e su per il Pacifico, lungo le Americhe e passando per capo Horn, da Est a Ovest, dunque contro i venti dominanti.
Dopo quasi 21 giorni dalla partenza a New York (avvenuta il 31 dicembre 2012 alle 16h 22′ 56” passaggio Statua della Libertà; alle 17h 49′ 30” passaggio di Ambrose Light), e con più di 6.700 miglia alle spalle (sulle 13.225 totali per arrivare a San Francisco) il Vor 70 Maserati è alle prese con uno dei passaggi più delicati e difficili della storica Rotta dell’Oro: il doppiaggio del leggendario Capo Horn contro i venti e le correnti dominanti, l’estrema punta sud dell’Argentina che si trova nei cosiddetti “50 urlanti”, proprio dove si scontrano oceano Atlantico e Pacifico.
19 Gennaio 2013 Passaggio a est delle Falkland
“Siamo a 650 miglia da Capo Horn”, racconta Giovanni al telefono questo pomeriggio. “Navighiamo in una zona con poco vento per colpa della seconda alta pressione che si è posizionata molto a est e quindi siamo costretti a passare esterni alla Falkland, anche se così dobbiamo fare più strada. Domani dovremmo raggiungere le Falkland e martedì 22 passare Capo Horn. Lì di vento ce ne sarà anche troppo, e pure qualche iceberg ma siamo pronti a tutto. Comincia a fare freddo, di notte ci sono 5 gradi, l’acqua è sui 10 gradi. Vediamo animali bellissimi come albatros e balene. Siamo proprio nei mari del sud!”.
20 Gennaio 2013 – Malvine – A 330 MIGLIA DA CAPO HORN
Al rilevamento delle h 21.20, il Vor 70 di Soldini è a 330 miglia da Capo Horn, dopo aver percorso in 20 giorni quasi la metà delle 13.225 miglia che separano New York da San Francisco.
“Siamo riusciti a passare a ovest delle isole Malvine”, dice Soldini, “nonostante la posizione dell’alta pressione. Ora purtroppo abbiamo poco vento, meno di quello previsto, e sarà così anche domani. Mancano 220 miglia allo stretto di Le Maire, poi dovremmo avere sul capo una trentina di nodi da ovest. Il morale è sempre alto. Corrado ha perso oggi un’otturazione di un dente ma il nostro Guido ha fatto un bel lavoretto ed è riuscito a tappargliela. Ci aspettiamo di doppiare Capo Horn martedì 22″.
21 gennaio 2013 Verso lo stretto di Le Maire
In queste ore Giovanni Soldini e compagni stanno navigando a 14 nodi di velocità con vento da est, sud est, verso lo stretto di Le Maire, che dista solo 44 miglia dalla loro prua. 160 sono le miglia che separano Maserati da Capo Horn. Il doppiaggio del mitico capo dovrebbe avvenire domani mattina presto e si prevede difficile sia per l’arrivo di una perturbazione con venti da ovest sui 30 nodi, con raffiche fino a 40, sia per la presenza di parecchi iceberg tra lo stretto di Le Maire e Capo Horn.
“A bordo tutto bene, siamo pronti ad affrontare il passaggio di Capo Horn controvento”, racconta Soldini raggiunto al telefono verso le h 14.30 di oggi. “Siamo diretti verso lo stretto di Le Maire e abbiamo deciso di passarci dentro per fare meno strada e per posizionarci il più a ovest possibile. Il passaggio dello stretto sarà molto impegnativo per i 4, 5 nodi di correnti contrarie e per la presenza di alghe giganti che potrebbero avvolgersi sulla chiglia. Sono come gomene, lunghe 20 metri e larghe 20 centimetri. Dobbiamo stare molto attenti. Una volta usciti dallo stretto, dritti su Capo Horn. Avremo un forte vento da ovest per tutta la giornata di domani, con punte fino a 40 nodi. Sappiamo anche che ci sono sette, otto iceberg tra Le Maire e Capo Horn, quindi cercheremo di passare molto vicini a terra, col radar sempre acceso. La nostra strategia sarà quella di sfruttare ogni minima variazione della direzione del vento in modo da virare sugli scarsi e portarci velocemente a ovest per poi fare rotta verso nord paralleli alla costa del Cile. Ma non troppo vicini al Cile perché le Ande sono così alte da formare un muro che comprime le isobare e il vento potrebbe aumentare sotto costa anche di 15 nodi. Noi ce la stiamo mettendo tutta, sarà l’oceano a decidere quando lasciarci passare”
FAS