di Redazione
Napoli – Chissà perchè chi si impegna a favore del proprio territorio, suscitando consensi tra i cittadini, denunciando i silenzi e le mancanze delle istituzioni e indignandosi tanto per le azioni dei camorristi quanto per quelle dei politici, finisce sempre sotto accusa. I campani in protesta nella Terra dei Fuochi sono allarmisti ed i medici che sposano la loro causa pure. Oggi, tocca anche a don Maurizio Patriciello subire un’aggressione verbale. Anzi, telematica.
Le accuse al prete della Terra dei Fuochi vengono, infatti, dal blog di Claudio Velardi, ex assessore regionale, che fa sapere di non essere d’accordo con gli interventi di don Patriciello nelle proteste degli ultimi mesi contro i roghi tossici e lo sversamento illecito di rifiuti tossici in Campania. “Ora va molto di moda don Patriciello, nel napoletano. E’ un prete vestito d’azzurro – scrive Velardi – Organizza e dirige cortei contro i roghi, contro i termovalorizzatori, contro i politici, lo Stato, contro tutto. Protesta, invoca, si dispera, preferibilmente a favore di telecamere“. E aggiunge: “preferisce andare a celebrare il funerale di una bambina uccisa da una grave forma di leucemia infantile, ‘altra piccola vittima del degrado ambientale di questa nostra terra’ (così ha dichiarato qualche giorno fa il piccolo sciacallo, lucrando visibilità sul dolore della povera gente, decidendo lui – al posto di Dio o della scienza, fate voi – le ragioni di una morte)”.
Una rabbia apparentemente immotivata quella dell’ex consigliere regionale, ma sembra che in questi giorni nessuno possa esimersi dal discutere – nel bene o nel male – di quanto sta accadendo nella Terra dei Fuochi. Don Patriciello per ora non risponde, chissà che non preferisca – da buon religioso, porgere l’altra guancia.
10 ottobre 2013