La 29esima stagione teatrale è dedicata a Enzo Moscato, Walter Manfrè, Gaetano Di Vaio, Armando Pugliese, Angela Pagano e al popolo Palestinese
L’inaugurazione della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Elicantropo di Napoli, programmata per venerdì 11 ottobre 2024 alle ore 20.30, sarà affidata ad Angelo Campolo e Giulia Drogo, che ‘porteranno’ in scena Giorgia Pietribiasi, Antonio Previti e lo stesso Campolo nel premiatissimo spettacolo A te e famiglia, presentato da DAF Project, aprendo, così, il sipario sulla ventinovesima stagione dello spazio eventi partenopeo.
Il “piccolo” palcoscenico partenopeo, che dedica la sua stagione a Enzo Moscato, Walter Manfrè, Gaetano Di Vaio, Armando Pugliese, Angela Pagano e al popolo Palestinese, rafforza con maggiore energia e rinnovato impegno, l’orientamento alla drammaturgia contemporanea e il rapporto sempre diretto e immediato con il pubblico.
L’obiettivo è continuare a offrire spazio e vetrina ad artisti e compagnie provenienti da tutta Italia, unitamente alla formazione e valorizzazione di giovani talenti artistici.
La “formazione teatrale”, infatti, è uno dei fiori all’occhiello del Teatro Elicantropo, riconosciuto dal Ministero proprio per la sua ultraventennale attività di Formazione e Perfezionamento Professionale per attori.
Le attività del Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro Elicantropo di Napoli, si articolano su tre anni di base, e proseguono con un periodo di ulteriore approfondimento, attraverso esperienze seminariali e incontri con artisti, maestri ed esperti teatrali di valore nazionale nella Sala Saramago.
Anche quest’anno, grazie al sostegno e alla collaborazione della Fondazione Eduardo De Filippo, il laboratorio teatrale si arricchirà di due ulteriori giornate settimanali dedicate allo studio del grande maestro partenopeo, che si terranno nella prestigiosa sede della Fondazione, a Palazzo Scarpetta.
Le linee programmatiche del Teatro Elicantropo confermano la sua vocazione al teatro politico d’impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, all’analisi e alla denuncia delle tragedie dei nostri tempi, affrontando i più svariati temi di profonda attualità.
Per sottolineare il senso profondo delle tragedie che continuiamo ad attraversare e il riflesso che esse hanno nella nostra vita, il Teatro Elicantropo affronta per il quarto anno il tema del “tragico” in teatro, quello che Testori definiva “l’inizio e la fine del teatro stesso”.
“È il tempo dell’orrore, del cinismo, della mistificazione, della scomparsa dei più elementari valori umani – sottolinea il direttore Carlo Cerciello – e tutto ciò si verifica alla luce del sole, dinanzi ai nostri occhi, nell’assuefazione e nell’indifferenza più assoluta. In queste condizioni è davvero difficile continuare a fare teatro, se non in forma di denuncia. È per questo che all’inizio di ogni rappresentazione in stagione, leggeremo agli spettatori presenti nel foyer la potente riflessione di Antonio Gramsci intitolata Odio gli indifferenti, un monito, forse l’ultimo prima che sia troppo tardi, un modo per sentirci ancora umani”.
Dopo l’appuntamento inaugurale, sarà la volta di Lido per mari unici scritto, interpretato e diretto da Francesca Morgante, presentato da Progetto L’Ait con il sostegno di Teatro Segreto, in scena dal 17 ottobre. Un viaggio nell’inconscio tra tenerezza e scoperte, estati indimenticabili, incontri che scuotono, frammentano.
Antonio Grimaldi porta in scena, dal 31 ottobre, la sensibile e visionaria narrazione di una storia appartenente ad una donna transessuale in Io sono una farfalla di Antonio Stoccuto, anche interprete con Antonio Grimaldi, presentato da Teatro del Grimaldello con la collaborazione di Ex Asilo Filangieri di Napoli.
Tre donne in scena, tre storie di vita reale tra il prima, il durante e il dopo orfanotrofio sono le protagoniste, dal 7 novembre, in Bambine care di Francesca Imperadori e Salvatore Valentino, che firma anche la regia, con Valeria Battaini, Francesca Imperadori, Anna Scola, presentato da Sineddoche Teatro.
Dal 14 novembre, Lo stagno di Goethe ETS presenta Netamiau perché sei morta ingiunzione a una bambina di Marco Gobetti, interpretato e diretto dallo stesso Gobetti e Chiara Galliano. Una fiaba cruda che si fa satira feroce e spinge a riflettere su situazioni attuali.
Il primo appuntamento del nuovo anno, dal 23 gennaio, sarà con il debutto di Spiritilli e altri movimenti di Enzo Moscato con Annalisa Arbolino, Liliana Castiello, Carlo Gertrude, Michele Ferrantino, Fiorenza Raimondi, per la regia di Costantino Raimondi. Presentato da Teenspark Produzioni, lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna “We love Enzo – III edizione”, è un momento di affabulazione, è ritornare bambini rimanendo incantati in una storia magica.
Un gioco di specchio riflesso racconta in maniera grottesca e struggente la fatica di vivere e di conformarsi alle regole della società in Tentativi vergini di stare al mondo, ideazione, drammaturgia, costumi di Ivana Messina, Martina Spalvieri, in scena dal 21 febbraio e presentato da Il teatro dell’errore.
Dal 6 marzo, La Contrada presenta Blush di Charlie Josephine, con Arianna Cremona e Claudio Righini, regia, colonna sonora, ideazione luci e video di Marcello Cotugno. Cinque storie sul revenge porn, l’abuso attraverso immagini sessuali postate sul web senza il consenso di chi vi è ritratto con l’intento di procurare disagio, di fare del male.
È quasi interamente figlio dei tanti post e commenti raccolti, con tematiche che spaziano dal razzismo, all’omofobia, alla misoginia e ad ogni forma di feroce intolleranza Settantuno con Nello Provenzano e la voce fuori campo di Simona Pipolo, per la regia di Riccardo Pisani. Presentato da Contestualmente Teatro con il sostegno del Nuovo Teatro Sanità, lo spettacolo sarà in scena da 13 marzo.
Dal 20 marzo, Baba Yaga Teatro e Factory Costume presentano Chisciò e Panza liberamente ispirato al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, scritto, diretto e interpretato da Enzo Attanasio e Rosalba Di Girolamo. Una riflessione sul potere salvifico dell’amicizia e del sogno condiviso.,
Un’opera che il teatro italiano ha sempre trascurato per la sua pericolosa capacità di ri-svegliare le coscienze degli spettatori e dei teatranti è Confiteor di Giovanni Testori, presentata, dal 27 marzo, da Enecedete con Giuseppe Calamunci Manitta e Tiziana Risolo, regia Alfredo Traversa.
Franco Mannella porta in scena, dal 3 aprile, Prima della prova, il primo atto del Riccardo III di William Shakespeare da lui interpretato e diretto. Presentato da Arotron Aps, l’allestimento si avvale della traduzione in endecasillabi di Pino Colizzi. Un esperimento di cui lo spettatore diventerà inevitabilmente parte.
Dal 10 aprile, Arca Azzurra presenta Aquile randagie – credere, disobbedire, resistere di e con Alex Cendron, regia Massimiliano Cividati. Una storia semplice, una storia coinvolgente, una storia di ragazzi che quando tutto sembrava perduto hanno deciso di non abbassare la testa.
È un viaggio d’ignota destinazione, accompagnati da domande spinose che non hanno risposte, ma che, forse, vale la pena farsi Generazione Pasolini drammaturgia e regia di Marta Bulgherini, anche interprete con Nicolas Zappa, presentato da Generazione P, in scena dal 17 aprile.
A chiudere la stagione teatrale, dal 24 aprile, Compagnia Lombardi Tiezzi in collaborazione con Ass. Cult. Padiglione Ludwig presenta Giorni infelici di e con Sabrina Scuccimarra, per la regia di Martino D’Amico. Lo spettacolo, che prende spunto, ovviamente, da Giorni Felici di Samuel Beckett, è un atto di coscienza, l’evidente inutilità dello sforzo di rompere l’assordante cliché in cui abbiamo chiuso la nostra esistenza.