Roberto Benigni ha ricevuto il Leone d’oro alla Carriera, durante la cerimonia d’apertura della 78esima edizione della Mostra di Venezia, condotta da Serena Rossi. “In questo momento io provo un sentimento per voi di gratitudine immensa che non so in che maniera ricambiare se non rimandandola indietro decuplicata, centuplicata proprio con tutto il mio amore”, ha dichiarato Benigni ricevendo il premio.
“Io meritavo un gattino, un micino, ma un Leone d’Oro alla carriera qui a Venezia è veramente il premio più prestigioso, più bello, più lucente, più luminoso che si possa sognare in Italia e nel mondo. Quando mi hanno chiamato ho fatto i salti di gioia”, ha proseguito.
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“Voglio ringraziare le autorità come un bravo bambino. Quindi saluto naturalmente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è qui con noi, grazie presidente di dimostrare il suo amore per l’arte in special modo per l’arte cinematografica. Lei sa l’amore che provo nei suoi confronti, la vorrei baciare e abbracciare.
Non potete sapere la soddisfazione di essere suo contemporaneo, un presidente meraviglioso, quando mi hanno detto che c’era ho avuto la stessa reazione che ha avuto lei quando era a Wembley e ha segnato Bonucci. Sergio Mattarella rimanga con noi ancora un po’, almeno per la prossima Mostra. Rimanga con noi per i mondiali in Qatar, porta fortuna, porta bene quindi deve rimanere”.
“Vorrei, se mi concedete proprio qualche momento, dedicare poche parole alla mia attrice prediletta, Nicoletta Braschi, alla quale non posso nemmeno dedicare questo premio, perché questo premio è suo. Ti appartiene lo sai“, ha proseguito il regista premio Oscar, Roberto Benigni.
“Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni di lavoro– ha detto- Quanti film abbiamo fatto, come si fa a misurare il tempo in film? Io conosco una sola maniera di misurare il tempo con te e senza di te” ha proseguito il regista in quella che è stata una lunga dichiarazione d’amore alla moglie Nicoletta Braschi.
“Questo premio ce lo possiamo dividere, io mi prendo la coda, per manifestare la mia gioia, diciamo per farti vedere la mia allegria, e il resto è tuo. Le ali soprattutto perché se qualche volta nella vita ho fatto qualcosa, ho preso il volo, è stati grazie a te, al tuo mistero, al tuo fascino, alla tua bellezza, al tuo talento di attrice”.
“Quante cose ho imparato osservando recitare sul set, alla tua femminilità. Al fatto di essere donne, che le donne come si sa hanno qualcosa che noi uomini non comprendiamo veramente. Un mistero senza fine, che non comprendiamo. Aveva ragione Groucho Marx quando diceva: ‘Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta’, ed è la verità ed è così io non ce l’ho fatta ad essere come te, Nicoletta.
Quanta luce che emani la prima volta che ti ho vista ricordo che emanavi talmente tanta luce che ho pensato che il nostro signore facendoti nascere avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. È stato proprio quello che si dice un amore a prima vista anzi a ultima vista, anzi a eterna vista. Grazie a tutti grazie”, ha concluso Roberto Benigni.
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