Sabato 18 aprile manifestazione a Napoli a favore e nel ricordo di Davide Bifolco, il giovane 17enne napoletano ucciso da un carabinieri durante un inseguimento al Rione Traiano, il 5 settembre 2014. Amici e parenti chiedono sia fatta giustizia, e assieme ai promotori dell’iniziativa vogliono “portare al centro dell’attenzione della città la storia di Davide, di ciò che ha rappresentato e rappresenta. Davide è morto perché nato e cresciuto in un quartiere popolare, perché l’unico programma sociale previsto per quartieri ghettizzati e marginalizzati è di fatto la repressione”. Nel frattempo il carabiniere che sparò il proiettile fatale per Davide Bifolco, è accusato di omicidio colposo per imperizia nel maneggiare le armi: questa l’ipotesi di reato formulata il 4 marzo al termine dell’inchiesta della procura di Napoli.
Davide Bifolco: i genitori chiedono che sia fatta giustizia
Il padre di David Bifolco, il signor Gianni, nei giorni scorsi si è appellato ai magistrati, chiedendo loro di essere “coscienziosi nell’affrontare questo processo perché non si può pensare che loro la scampino sempre. Se questa è la giustizia italiana io mi vergogno di essere italiano. Stanno facendo di tutto per infangare lui e noi, per far passare mio figlio per un delinquente, ma non lo era. Era un bravo ragazzo. Mio figlio non era un malavitoso”.
Intanto sabato 18 aprile a piazza del Gesù ci sarà una manifestazione nel nome di Davide Bifolco, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto successo a settembre. Ci sarà anche la madre Flora, che vorrebbe “guardare in faccia l’uomo che ha sparato per chiedergli cosa gli ha fatto mio figlio”. “Voglio capire – sottolinea – se quell’uomo dicesse la verità, staremmo in pace noi e anche lui”.