Il Vesuvio torna a tremare con un nuovo sciame sismico composto da 41 scosse complessive di magnitudo bassa. Tra il pomeriggio e la tarda serata di ieri venerdì 19 ottobre, secondo quanto rilevato dalle strumentazioni in dotazioni all’Osservatorio vesuviano, si sono susseguite 41 scosse tra -0,6 e 1.1 della scala Ritcher ”concentrate nell’area craterica del vulcano e quindi non percepite dalla popolazione”, come spiega il direttore dell’osservatorio vesuviano Francesca Bianco.
Eppure tali da mettere in agitazione i residenti nella cosiddetta zona rossa, quella dei 18 comuni più vicini al Vesuvio (Pompei: un’iscrizione proverebbe che l’eruzione avvenne nel mese di ottobre), dopo che la notizia si è diffusa sui social. Tutto normale? Questa la domanda che si pongono i cittadini dopo le 41 scosse che si sono susseguite nella giornata di ieri.
”Diciamo in piena onestà – prosegue il direttore Francesca Bianco – che nulla è normale attorno ad un vulcano attivo. Per se in presenza di una serie di scosse basse, diverse delle quali non sarebbero state percepite se il Vesuvio non avesse avuto una così grande densità di stazioni sismiche, bisogna sempre prendere ogni dato con cautela. Cautela, non allarmismo“.
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