La Nasa arriva su Marte. Dopo aver avuto ottimi risultati con l’atterraggio sulla Luna, si era prefissata l’obiettivo di toccare il suolo marziano e documentare attraverso delle foto il paesaggio circostante. E ci è riuscita.
Bisognerà attendere almeno 20 anni per una missione che veda l’uomo in viaggio verso Marte e poter ascoltare ancora le parole di Neil Amstrong: “Un piccolo passo per l’uomo un grande passo per l’umanità”. La realizzazione di questa missione richiede ancora molto lavoro affinché tutto vada per il meglio. Molti scienziati, ingegneri ed astrofisici stanno lavorando a questo progetto molto intensamente poiché il volo con equipaggio su Marte è una sfida tecnica e umana di dimensioni incomparabili rispetto a quella della Luna. Tra gli obiettivi principali della Nasa c’è quello di costruire delle basi spaziali. Già con la Luna l’uomo è riuscito a superare dei limiti che per secoli sembravano invalicabili, chissà Marte cosa riserverà e quali ostacoli l’uomo riuscirà ancora a superare.
La Nasa per raggiungere Marte ha spedito la sonda InSight che ha lasciato il suolo terrestre il 5 maggio 2018 alle ore 11:05. Dopo un lungo viaggio di circa 140 milioni di chilometri senz’alcun imprevisto, la sonda è arrivata sul suolo marziano, nella regione vulcanica di Elysium Plantia alle ore 19:52:59, del 26 novembre 2018. La missione durerà altri due anni terresti, ovvero 1 anno marziano.
Obiettivi. La missione prevede la raccolta di indizi sull’evoluzione dei pianeti terrestri del sistema solare e la dislocazione di un sismometro e un sensore termico ad una profondità di 5 metri per studiare ed avere maggiori informazioni circa la struttura interna
del pianeta, per cogliere le dimensioni del suo nucleo e il suo stato di aggregazione solido o liquido.
Elpidio Pezzella e Sebastiano Festa