Vigilante morto dopo aggressione: azienda assume la figlia

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L’azienda di vigilanza Services Group ha annunciato di assumere nel proprio organico la figlia di Gennaro Schiano, vigilante morto dopo un’aggressione poco più di un anno fa

Poco più di un anno fa, Gennaro Schiano, una guardia giurata, fu aggredito da un 18enne alla stazione della Cumana di Trencia, a Pianura. Fu colpito con una ginocchiata alla testa che gli procuro’ la frattura del cranio. Quattro mesi dopo, in conseguenza di quel brutale pestaggio, la guardia giurata mori’. Ieri, presso il Consiglio Regionale della Campania, in occasione della cerimonia di consegna di una targa commemorativa, l’azienda di vigilanza Services Group ha annunciato di assumere nel proprio organico la figlia di Gennaro, Lina. Presenti all’incontro, tra gli altri, la presidente del Consiglio Rosa D’Amelio, il consigliere Antonio Marciano, il presidente della Fondazione Polis della Regione Campania don Tonino Palmese e il segretario generale della stessa Fondazione Enrico Tedesco.

 

Vigilante morto dopo aggressione, Fondazione Polis: “Vogliamo far giungere il nostro plauso e la nostra gratitudine all’azienda”

Vogliamo far giungere il nostro plauso e la nostra gratitudine all’azienda. Non era scontato procedesse in tal senso. Ci sono obblighi di legge per le assunzioni delle vittime di criminalita’ organizzata ai quali sia il pubblico che il privato spesso non ottemperano. Auspichiamo che l’esempio e il coraggio di questa azienda e del suo amministratore Davide Liparulo, che sta per procedere all’assunzione della figlia di una vittima di criminalita’ cosiddetta “comune”, siano seguiti da tanti altri soggetti“, evidenzia la Fondazione Polis.

Non chiediamo nulla di eccezionale nell’evidenziare tutto cio’ – sottolinea – vogliamo semplicemente che quanto prescritto dalla legge a beneficio dei familiari delle vittime innocenti della criminalita’ venga rispettato. Desideriamo inoltre rivolgere un ringraziamento al Consiglio Regionale della Campania, che si e’ fatto carico di questa significativa istanza. Nulla potra’ restituire Gennaro alla sua famiglia e a chi gli ha voluto bene, ma certamente quanto accaduto oggi rappresenta un importante segnale a favore della giustizia e della legalita‘”.