“…chi sono io? Sono stato un periodo, un decennio, per molti di voi un ricordo, una delusione, un amore…sicuramente un’emozione”.
Giacomo Casaula e la sua band riportano in vita il Teatro canzone
«ll teatro-canzone è un genere espressivo che si estrinseca attraverso forme di teatro strettamente legate sia alla parola che alla musica. La sua struttura è costituita da un’alternanza sincronica di canzoni e monologhi. Nel 2003 viene presentata e approvata in Parlamento una proposta di legge volta al riconoscimento e alla tutela del genere artistico “Teatro-canzone” come bene culturale. I monologhi, i testi e le musiche si coniugano in una rappresentazione che fonde la canzone d’autore all’approccio dialogico con lo spettatore e si sofferma su tematiche di forte impatto sociale, culturale ed umano. Questa forma d’arte, lanciata da Sandro Luporini e Giorgio Gaber agli inizi degli anni’70, trova oggi un riscontro vivo e attuale».
Le parole di Giacomo Casaula, cheaccompagnato dal suo gruppo, si fa interprete di un genere che porta in scena tematiche imprescindibili, testate d’angolo del percorso formativo, culturale e umano di ciascuno, attraverso testi e musiche di autori indelebilmente impressi nella memoria collettiva.
È stato il caso dello spettacolo tenutosi lo scorso 24 novembre presso Villa di Donato.
“Io che amo solo te”, Regia e drammaturgia di Giacomo Casaula, che in scena ha visto coinvolti otre allo stesso autore anche Luca Masi (basso), Vincenzo Gigantino (batteria), Ernesto Tortorella (tastiere), Ermanno Ferrara (sax), Davide Trezza (chitarra). Una vera macchina del tempo, più che un gruppo di giovani artisti, ha stregato Villa di Donato con uno spettacolo di teatro canzone inedito ispirato agli anni ’60. La Villa, uno scrigno settecentesco situato in Piazza Sant’Eframo vecchio, da alcuni anni nelle sue sale interne, nei giardini e negli spazi all’aperto ospita manifestazioni, concerti di musica classica e jazz, convegni e giornate di studio, presentazioni letterarie ed altri eventi culturali, mostre e spettacoli.
“Io che amo solo te” ha riportato indietro nel tempo 150 persone nostalgiche, curiose, appassionate.
Superato il terrore delle macerie e della guerra e imboccato il cammino della ricostruzione e della rinascita, gli anni ’60 si affacciano in Italia con tutto il carico di un passato pesantissimo e di una voglia di futuro leggero, fresco, sorridente. Le premesse ci sono tutte e soprattutto il Paese si risveglia all’alba di questo decennio con una sete incontrollata di vita, emozioni e amore. I giovani hanno voglia di innamorarsi, gli adulti hanno voglia di guadagnare e di dimenticare. Attraverso dodici canzoni (da Abbronzatissima a Dio è morto) e altrettante incursioni poetiche e teatrali sorvoliamo e tratteggiamo il paesaggio di un’Italia che pensava di poter tutto e che tutto poi non ha potuto. Assaporando il profumo del ricordo ed evitando accuratamente toni e venature nostalgiche e sentimentalistiche, con una sfumata pennellata da ‘night’ il teatro ci accompagna in quel sogno svanito dove ci batteva forte il cuore ignaro di un futuro scritto col sangue.
Restate aggiornati su Road Tv Italia per conoscere le altre date dell’artista e della sua band.
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