Presso la bellissima struttura di Villa Doria (via Ponti Rossi, 40), Antonella Lia e Loredana De Vita, scrittrici napoletane, sono state protagoniste di una presentazione incrociata delle loro ultime opere edite entrambe da Nulla Die, rispettivamente “Intrighi di nozze” e “Non scavalcare quel muro”.
L’incontro, moderato dalla destrezza e acutezza della giornalista Tiziana Pasetti, si è arricchito anche dell’intervento di Armida Filippelli, Dirigente scolastico e donna impegnata nel mondo culturale napoletano.
Tra il pubblico Michele Cutro, Cav. di Malta.
Due romanzi, due donne, due esperienze di vita differenti che si incontrano per mettersi in gioco, per offrire attraverso la propria scrittura una lettura della realtà che passa attraverso il sorriso ironico mai beffardo o sarcastico di Antonella Lia, al dolore puro e inequivocabile narrato con rispetto e partecipazione da Loredana De Vita.
Entrambe le storie ambientate a Napoli, “città complessa e differenziata”, come asserisce la Dott.ssa A. Filippelli; una Napoli grottesca, rumorosa, ricca di chiari e di scuri quella narrata dalla Lia, una Napoli nascosta, quasi sublime nel suo legame atipico con il silenzio e il turbamento di chi soffre.
Tanti i personaggi, le tipologie, narrate da A. Lia nel suo “Intrighi di nozze”, con una comicità che avvolge i lettori, che ne scuote le spalle per il riso per poi immobilizzarli all’improvvisso nell’attimo di riflessione in cui ci si rende conto che dietro il sorriso si nascondono verità più profonde.
Una casistica probabile di attegiamenti umani che, come è tipico della cultura napoletana, nascondono la malinconia di chi si relaziona con un significato diverso e deve tornare a fare i conti con se stesso e con le proprie risate.
I personaggi narrati da L. De Vita in “Non scavalcare quel muro”, sono reali, fino in fondo, fino al limite della plausibile sopportazione.
Sono personaggi che si raccontano coinvolgendo nella vita, che attraggono e imprigionano, che vorresti allontanare da te ma che inevitabilmente obbligano a ritornare a quella storia che vive dentro di te.
Un libro come “una revolverata che dura 455 pagine…” afferma Tiziana Pasetti, abile moderatrice che ha saputo costruire l’incanto di un incontro.
Uno sguardo attento alle modalità relazionali nei rapporti familiari, quello di A. Lia; uno sguardo attento al vissuto concreto e reale, quello di L. De Vita.
Due diversi punti di osservazione che si incontrano nel comune desiderio di dare valore alla vita e alle relazioni e che spingono a superare i limiti del proprio egoismo. Due narrazioni di donne che invitano a superare l’indifferenza e il silenzio.
Un incontro particolare, intenso, tra modi e mondi diversi, per coniugare in un solo canto la passione per i libri, la cultura, le persone.
di Loredana De Vita