Il gip Antonio Cairo ha accolto la richiesta del pm Fabio De Cristoforo e del procuratore aggiunto Luigi Frunzio: non ci sarà udienza preliminare per il processo che vede imputato Vincenzo Iacolare per violenza sessuale e tentato omicidio ai danni di Vincenzo, il 14enne di Pianura seviziato con un compressore.
Secondo la Procura le prove finora raccolte permettono di tracciare un quadro abbastanza chiaro della situazione, che rende evidenti colpe e responsabilità per i fatti dell’autolavaggio: non ci sarà bisogno dunque di un’udienza preliminare. La giustizia potrà fare il suo corso più rapidamente grazie al rito immediato, che vedrà Vincenzo Iacolare, 24enne di Pianura, andare direttamente a processo il prossimo 27 gennaio. Resta per lui, padre tra l’altro di un bambino piccolo, l’accusa di tentato omicidio oltre che di violenza sessuale ai danni del piccolo Vincenzo, il 14enne su cui si accanì la furia, o forse l’idiozia, di Iacolare e degli altri: un gioco, secondo loro, quello di denudare il ragazzino e violentarlo con una pompa ad aria compressa, per “gonfiarlo di più“, visto che il bambino era già grasso. Un gioco dietro il quale si cela l’ombra del bullismo (a sfondo omofobico?) che è costato caro al piccolo Vincenzo, provocandogli gravi lacerazioni all’intestino e mettendolo in serio pericolo di vita.
Oggi Vincenzo sta meglio, è tornato a casa dopo essersi sottoposto a una delicata operazione per l’asportazione di una parte dell’intestino, e sta iniziando a riappropriarsi della sua vita. Una vita che potrà essere, nei limiti, normale, ma che certo resterà segnata per sempre dall’incubo vissuto, che l’ha visto vittima impotente della assurda violenza dei suoi giovani aguzzini. Una violenza incomprensibile e ingiustificabile, che anche i genitori degli aggressori provarono a giustificare come un gioco di cui gli autori avrebbero ignorato le conseguenze, ma che proprio per la sua assurdità costerà a Iacolare l’accusa di tentato omicidio, che il pm non ha voluto ritirare.
Oggi le prove di cui si aveva bisogno ci sono tutte, e Iacolare potrà andare a processo con rito immediato. Un misero conforto per la famiglia del piccolo Vincenzo, che da quel maledetto 7 ottobre ha dovuto affrontare un vero e proprio calvario per stare vicino al figlio. Un calvario dovuto anche alle condizioni economiche non agiate in cui vive la famiglia di Vincenzo: la madre del ragazzo perse il lavoro dopo quel 7 ottobre, per stare vicino al figlio, e il padre non ha mai avuto un’occupazione fissa. A una situazione finanziaria non certo florida si sono aggiunte, dopo l’incidente, le spese per le cure di Vincenzo, molto costose, che hanno ridotto la famiglia sul lastrico. Così, a gennaio arriverà lo sfratto.
A raccontarlo è la madre del ragazzo seviziato con il compressore. “Siamo stati abbandonati” commenta amaramente la donna, che ha saputo della decisione del gip solo dai giornali. Iacolare andrà a rito immediato, ma intanto i due complici che presero parte all’aggressione di Vincenzo restano a piede libero. E, come spesso accade in questi casi, la vicenda del piccolo Vincenzo, calata l’attenzione mediatica, è stata dimenticata da molti. Anche l’incontro con il Papa, che il ragazzo desiderava tanto ottenere, non è più avvenuto.
A restare vicino alla famiglia Accarino solo l’associazione “Ciro Vive”, in memoria di Ciro Esposito. Insieme a Christian House , l’associazione fondata da mamma Antonella Leardi ha organizzato una cena-spettacolo di beneficenza per raccogliere i fondi necessari a pagare una nuova operazione, alla quale Vincenzo dovrà sottoporsi a maggio. Per chiunque voglia partecipare dando il suo contributo alla causa del piccolo Vincenzo, l’evento “Una pizza per…amore” si terrà stasera, alle ore 20, presso il ristorante “Il Brigante dei sapori” all’interno del parco giochi Liberty City Fun di Volla (Via Monteoliveto, 48).
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