Vincono gli indipendentisti: la bandiera sequestrata sarà restituita

Grande vittoria degli indipendentisti che si sono schiarati al fianco di Ferdinando Ambrosio e di Nicola Terlizzi che erano stati denunciati per essere entrati in una caserma “armati” di una bandiera delle Due Sicilie. La procura ha disposto il dissequestro del vessillo e l’archiviazione del caso perché il fatto non sussiste.

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Esultano gli indipendentisti scesi in piazza questa mattina per fare pressione sulla Procura che doveva decidere sul dissequestro della bandiera borbonica sequestrata lo scorso 22 ottobre a Nicola Terlizzi e a Ferdinando Ambrosio. I due si erano introdotti nella caserma Nino Bixio a seguito della manifestazione nazionale del corpo dei bersaglieri e, quando hanno esposto la loro bandiera, sono stati fermati e denunciati dalla Digos che ha disposto anche il sequestro del vessillo quale “corpo del reato”.

Decine di manifestanti nonostante la giornata lavorativa hanno fatto pressione sulla Procura

Decine di attivisti sono scesi in piazza e hanno chiesto a gran voce la restituzione della bandiera e il proscioglimento dei due indipendentisti che, stando alle prove testimoniali e allo stesso verbale rilasciato dalla Digos, non avevano commesso alcun reato. Il P.M Falcone in mattinata si è pronunciato per il dissequestro del vessillo che sarà restituito al legittimo proprietario ed ha, inoltre, disposto l’archiviazione per il caso. Nessun addebito, quindi, per Terlizzi e Ambrosio che si possono finalmente lasciare alle spalle questa spinosa vicenda.

I gruppi indipendentisti esultano: “Stanno cominciando a conoscere la nostra forza”

“Non potevano sequestrare la bandiera – dichiara Ciro Borrelli di Nazione Napolitana Indipendente – e oggi con il nostro presidio abbiamo voluto fare pressione perché siamo dell’opinione che esporre una bandiera identitaria non possa essere considerato reato”. Sullo stesso tono le dichiarazioni di Vincenzo Gulì, presidente del gruppo Neoborbonici Attivisti: “E’ una grande vittoria che sta a testimoniare le nostre giuste ragioni – dichiara – il vessillo tornerà al legittimo proprietario e, finalmente, grazie anche all’avallo della magistratura, si comincia a fare luce su questa faccenda che ha dimostrato la forza crescente dei nostri gruppi”.

I legali: “Il caso è stato archiviato, la bandiera sarà restituita e non ci saranno addebiti per Ambrosio e Terlizzi

Ambrosio e Terlizzi non riceveranno alcun addebito sulla fedina penale. Come chiarisce Rocco Bruno Condoleo, difensore di Ambrosio, si è trattato di un errore dovuto non alla cattiva fede quanto piuttosto alla scarsa conoscenza del simbolo. “Probabilmente –spiega Condoleo – chi ha compiuto il fermo non conosceva la storia di quella bandiera. La storia non si può sequestrare e la felice conclusione di questa vicenda lo testimonia. Non ci sarà alcun addebito contro Ambrosio e Terlizzi per i reati che gli sono stati contestati dal momento che, quel giorno, la caserma Nino Bixio era aperta al pubblico proprio per la manifestazione dei bersaglieri”. Esulta anche l’avvocato Sergio Pisani, co-firmatario della petizione per la restituzione della bandiera che gli indipendentisti hanno promesso di regalargli quando sarà dissequestrata: ” L’ideologia – dichiara il celebre penalista – quando è sana è sempre un fatto penalmente irrilevante”. Sulla bandiera dissequestrata dal magistrato Pisani aggiunge: “Adesso aspetto Ambrosio e Terlizzi nel mio studio. Avevo posto come condizione che mi regalassero la bandiera sequestrata e adesso aspetto che mantengano la promessa. Sarò fiero di poterla appendere nel mio stesso studio”.