Bruciata viva dal marito, muore oggi Giuseppina Di Fraia. Stop alla violenza sulle donne.

0
527

Muore oggi, 14 febbraio, nel giorno simbolo della lotta alla violenza sulle donne, Giuseppina Di Fraia, mentre in tutte le piazze del mondo si sono tenute moltissime iniziative e flash mob per denunciare il femminicidio e per gridare il forte sdegno.

Muore nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era stata trasportata d’urgenza da Pianura, un quartiere di Napoli, teatro della tragedia.

Muore dopo tre giorni di agonia, a 52 anni, Giuseppina, una concittadina ammazzata dalla violenza del marito. Stava andando a lavorare l’11 febbraio scorso, come faceva tutti i giorni per portare avanti la famiglia. Due figlie, di 20 e 14 anni e il marito, Vincenzo Carnevale che, in pieno giorno, in via Vicinale Monti, l’ha inseguita e l’ha investita con la sua Fiat Tipo. Ma non solo. Ha deciso di fingere ai passanti accorsi, dicendo che l’avrebbe aiutata, che era tutto a posto, che si sarebbe preso lui cura della moglie e l’ha riportata in auto. Ma pochi metri dopo, l’ha strattonata, tirata per i capelli, sbattuta in un muro e, concludendo l’escalation di violenza, ha rovesciato una tanica di benzina sul corpo, dandole fuoco.

Un raptus improvviso, dichiara l’uomo, arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio.

Un miliardo sono le donne che in tutto il mondo sono state vittime della violenza maschile. Un numero inaccettabile, che non deve essere ignorato.

Violenza è abuso, brutalità, crudeltà, ferocia, furia. E’ maltrattamento, sopruso, prepotenza.

Violenza non è sinonimo di amore.

Amore significa calore, tenerezza, dolcezza, cura, vita. Non morte.

Bisogna trovare la forza di denunciare un atto di violenza, prima che sia troppo tardi.

Se non ora quando?

Francesca Galasso