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Violenza sui camici bianchi: medici napoletani indossano ‘giubbotto antiproiettile’

“Stop alla violenza sui camici bianchi” – Questa l’iniziativa che ha preso il via durante l’ultima conferenza stampa andata in scena ieri all’Ordine dei Medici di Napoli. Eloquenti le parole dette da Ernesto Esposito, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro: “I miei medici sono costretti a girare senza cartellino identificativo per evitare ritorsioni”. Nell’ultimo periodo abbiamo infatti assistito a sempre più frequenti casi di violenza sui medici, con continue aggressioni sopratutto su chi presta servizio al pronto soccorso.

Stop alla violenza sui camici bianchi – anche De Luca e de Magistris in pettorina

Ieri sono state poi distribuite ai medici, dell’ospedale San Paolo, delle pettorine simboliche, simili a giubbotti antiproiettile, con sopra scritto lo slogan “Stop alla violenza sui camici bianchi“, pettorine che il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, hanno subito indossato, aderendo così all’iniziativa “Stop alla violenza sui camici bianchi”.

Nella conferenza stampa di ieri è poi intervenuto anche il vice sindaco Raffaele Del Giudice, il quale ha sottolineato che “quello delle aggressioni ai medici è un tema che riguarda l’intera cittadinanza ed è qualcosa di inammissibile”. Mentre Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine die Medici, ha ribadito che “nelle aggressioni agli operatori sanitari – medici o infermieri – quello che più mi preoccupa oggi, a parte l’atto inaccettabile di violenza, è il pensiero del cittadino che osserva chi aggredisce. Bisogna riuscire a comunicare che non si può solidarizzare con chi aggredisce un camice bianco. Perché il medico è il garante del diritto costituzionale alla salute. La sua difesa è compito anche della società civile”.

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Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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