Violenze in famiglia: in Campania aumento di casi durante la pandemia

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Violenze in famiglia

Campania, durante la pandemia aumentate le violenze in famiglia

L’anno del Covid-19 non ha risparmiato bambine e bambini. I dati elaborati per il Dossier indifesa diTerre des Hommes dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenziano le conseguenze drammatiche dei lunghi periodi in casa. Rispetto al 2019 nel nostro Paese si registra, infatti, un aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di Maltrattamenti contro famigliari e conviventi (art. 572 del Codice Penale). Ben 1.260 bambine e 1.117 bambini hanno subito violenze in famiglia che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine, abusi che avranno ripercussioni per tutta la loro vita! Allarmante l’aumento delle vittime per tale reato nel decennio 2010-2020 che registra un +137%.

La Campania è l’ottava regione d’Italia per numero di minori vittime di reato: 360 nel 2020 (il 64% di sesso femminile), dato in calo rispetto all’anno precedente, segnando un -13%. Quasi la metà (160) sono da ascriversi al reato di maltrattamenti in famiglia, fortemente cresciuti (+16%) nel 2020, complice il lockdown. Preoccupante anche il drammatico aumento del 23% delle vittime minorenni di Violenze sessuali aggravate, per il 78% bambine e ragazze, mentre le violenze sessuali non aggravate sono calate del 24%, forse per la difficoltà di denuncia nei mesi di lockdown. Alla mancata emersione potrebbero essere ascritti anche i dati in calo dei casi di Corruzione di minorenne (-85% su 2019), Atti sessuali con minorenne (-6%) e Abuso dei mezzi di correzione e disciplina (-62%).

Con il Piemonte la Campania condivide il triste primato di regione con più omicidi volontari di minori: sono stati tre nel 2020, di cui uno di sesso femminile. Nel 2019 erano stati 5.In allegato tabella con tutti i dati.

A livello nazionale il numero di minori vittime di reato è leggermente calato, passando da 5.939 a 5.789 (-3%). Marcata la differenza di genere: la maggioranza (65%) delle vittime sono infatti bambine e ragazze. Un dato tra i più alti mai registrati nella serie storica raccolta in questi dieci anni da Terre des Hommes, con punte dell’89% per i casi di Violenza Sessuale Aggravata e dell’88% per quelli di Violenza Sessuale, subita l’anno scorso da ben 488 bambine e ragazze nel nostro Paese. Ma anche tra le mura domestiche, con il 53% dei casi di Maltrattamento, il reato si è consumato sui corpi e sulla psiche di bambine e ragazze.

Questi alcuni dei dati contenuti nel decimo Dossier indifesa, presentato oggi da Terre des Hommes a Roma alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Valentina Vezzali e del Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Stefano Delfini.

“Per milioni di bambine e di ragazze la pandemia ha avuto effetti tragici che continueranno a farsi sentire per molti anni a venire.” dichiara Donatella Vergari, Presidente di Terre des Hommes “Oggi più che mai, con i suoi progetti e con la Campagna indifesala Fondazione è in prima linea per proteggere le bambine e le ragazze nel mondo e in Italia. Anche nel nostro Paese, infatti, il COVID-19 ha avuto pesanti conseguenze sulla vita delle più giovani e sulle loro opportunità per il futuro. Il PNRR sarà un’occasione fondamentale, che il Governo e le Istituzioni tutte non possono permettersi di perdere, al fine di rimettere al centro i diritti dell’infanzia e in particolare delle bambine e delle ragazze.”

“Il tempo che stiamo vivendo – spiega la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – ci consegna innumerevoli ferite da sanare, e Terre des Hommes non smette di portarle sotto gli occhi di tutti. Ci consegna anche un’opportunità inedita da cogliere per garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutte le bambine, le ragazze, e le donne che verranno. Abbiamo bisogno di un investimento coraggioso in educazione, nella prevenzione e nell’empowerment delle donne, che è liberazione delle energie femminili ancora inespresse. L’Italia ha scelto di liberare questa energia e le opportunità che appartengono alle donne. La parità di genere è un obiettivo trasversale del Piano Italia Domani, approvato nell’ambito del Next Generation Eu, e per la prima volta ci siamo dati una Strategia nazionale pluriennale per la parità, con un approccio integrato alla promozione delle pari opportunità e indicatori per la misurazione degli obiettivi”.

“Ho sempre sostenuto le campagne di Terre des Hommes. Oggi, da Sottosegretaria allo Sport, non posso che seguire con molta attenzione e da vicino la presentazione del Dossier Indifesa e soprattutto la campagna “#IoGiocoAllaPari” che vedrà lo sport, ancora una volta, testimonial dei valori del rispetto e dell’uguaglianza, che sono a fondamento del vivere sportivo”, dichiara la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, On. Valentina Vezzali. “Mai come in questo periodo, poi, serve lanciare messaggi importanti a difesa soprattutto delle più “indifese”. Lo sport è e deve essere un megafono importante per arrivare a tutti, soprattutto ai più giovani”.

“È estremamente importante per noi essere presenti oggi insieme a Terre des Hommes per condividere i dati sui reati a danno di minori. I numeri rilevati nell’anno del Covid evidenziano l’aumento di specifiche forme di reato; tuttavia questo dato non ha una valenza esclusivamente negativa, in quanto potrebbe disvelare una maggiore propensione alla denuncia per i delitti in questione”, afferma Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.“La crescente attenzione che genitori, educatori, psicologi, Forze di polizia e operatori sociali prestano ai minori alimenta, infatti, una solida sinergia in grado di consentire l’emersione del “sommerso di violenze”, consumate spesso nel silenzio. L’impegno delle Forze di Polizia per la prevenzione e la repressione di tutte le condotte poste in essere in danno dei minori si concentra anche sulla formazione specifica del personale, unita al potenziamento della collaborazione con esperti medici e psicologi con l’obiettivo di continuare ad elevare la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

Il Covid 19 non ha avuto ripercussioni solo nel nostro paese. Come ampiamente descritto nel dossier la pandemia sta avendo conseguenze drammatiche in tutto il mondo: tra gli 11 e 20 milioni di bambine e ragazze hanno lasciato la scuola a causa dei lockdown e si stima che nei prossimi dieci anni il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni.

Un dato su tutti riassume il tempo perso in questi due anni nella lotta alle discriminazioni di genere: se prima del Covid-19 si stimava che sarebbero stati “sufficienti” 99 anni per raggiungere la parità di genere, oggi se ne stimano almeno 135: in meno di 2 anni ci siamo letteralmente mangiati i progressi di un ventennio1.

Nonostante i numeri sconfortanti il rapporto riesce a offrire anche una panoramica di come, attraverso la segmentazione dei dati, la sperimentazione di buone pratiche, e soprattutto il protagonismo delle ragazze e dei ragazzi, si siano ottenuti risultati concreti, sfidando vecchie consuetudini, tabù e leggi ormai superate dal sentimento comune.

La conferenza ha promosso un confronto proficuo tra a rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo dei media e dello sport per riflessioni e proposte concrete che mettano al centro la partecipazione dei più giovani per favorire un reale cambiamento e recuperare il tempo perso nel difficile percorso verso la parità di genere.

Emblematica la testimonianza di Maria Khoshy, attivista afghana, Ambassador della Campagna internazionale “Destination Unknown” di Terre des Hommes, che ha dato voce al dramma delle donne afgane e a un’intera generazione di attivisti giovanissimi che con la loro partecipazione stanno cambiando il modo in cui il mondo sta affrontando i diritti umani, i cambiamenti climatici e i diritti dei bambini e degli adolescenti e la questione di genere.

LE RACCOMANDAZIONI ALLE ISTITUZIONI ITALIANE

La decima edizione del Dossier indifesa è stata anche l’occasione per presentare alle istituzioni italiane 15 raccomandazioni elaborate con il contributo fondamentale di un Comitato Scientifico di donne provenienti dal mondo dell’economia, dell’attivismo, dello sport, delle scienze applicate, dell’Università e delle istituzioni. Un’occasione per ribadire l’urgenza di rimettere al centro delle agende politiche i diritti delle bambine e delle ragazze e la partecipazione delle giovani generazioni, per costruire una società più inclusiva e paritaria e per chiedere al Governo e agli enti locali di Rendere effettivi gli impegni presi con la Strategia Europea e la strategia Nazionale per la parità di genere e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, monitorando costantemente il raggiungimento degli obiettivi specifici fissati e intervenendo con gli opportuni correttivi in caso di scostamenti dalle previsioni iniziali.