“Voci di donne” a Benevento

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“Voci di donne” a Benevento

Campania Felix quando si va in scena spensierati e quando si propongono contenuti di riflessione. Come quelli proposti da Carmen Castiello, volto già noto ai nostri lettori per le sue battaglie coreutiche su temi sociali scottanti e spesso dimenticati. Non ultimo quello inerente le violenze di genere che, stavolta, è interpretato in scena da un punto di vista meno illuminato dalle luci dei riflettori mediatici. Non tanto violenza contro le donne ma violenza contro la cultura di donne, le competenze e le conoscenze di donne resettate. Eh sì, “Voci di donne” è infatti un progetto artistico che, giunto alla sua nona edizione, continua a perseguire l’obiettivo di veicolare modelli positivi e propositivi di donne che, nel tempo, si sono distinte in ogni ambito per le loro scelte, le loro azioni ed il loro pensiero.

In scena al Teatro Comunale di Benevento venerdì 8 marzo alle 10.30, con la regia ed i testi di Linda Ocone, con “Voci di donne” la danza diviene, in questi termini, il mezzo privilegiato con cui ricordi, volti, racconti e immagini di cinque donne vengono impressi e sublimati in scene evocative che ne perpetuano la memoria per farne testimonianza viva e concreta. Con queste occasioni di condivisione si è sempre più consolidata la proficua collaborazione fra Carmen Castiello e l’orchestra del Liceo musicale “Guacci” diretta da Debora Capitanio. “Questa nona edizione sarà dedicata a cinque donne della letteratura accomunate da un unico dolore – spiega l’appassionata Carmen Castiello – ovvero l’essere considerate folli a causa della loro ingombrante e scomoda genialità. Questa è una dinamica ancora oggi troppo presente, l’attribuire incapacità di pensiero e assenza di raziocinio a donne invece dallo sguardo avanguardistico e dalle prospettive ampie é stata nel tempo una stortura culturale, un’pprossimazione sociale che ha portato a oscurare la loro genialità e a renderle individui da curare. Così, per molte donne, il sottile e precario confine che definisce il concetto di normalità è divenuta un’asfissiante gabbia aldilà della quale sarebbero state solo delle folli.”

Donne considerate fuori dagli schemi, ma in realtà semplicemente creative, geniali, forti e sensibili: donne che hanno fatto scelte forti e ritenute inaccettabili, come quella di indossare con coerenza e fierezza la propria diversità. “Con questa nona edizione di Voci di Donne si intende portare alla luce l’anima lacerata e sofferente di queste donne – aggiunge la Castiello – e al contempo si assisterà al centro dello spettacolo alla loro genialità, al loro talento, al sollievo nel ritrovare se stesse cercato nella propria arte.

La scrittura e la poesia assumono così un rinnovato valore di specchio interiore e riflesso della propria anima, il rifugio dove ogni grido e ogni pensiero trova la sua perfetta forma espressiva.” Si tratta delle penne e delle voci sofferenti di Letizia Battaglia, Antonia Pozzi, Sibilla Aleramo, Alda Merini e di Esther Johnson. Cinque donne mai dimenticate, soprattutto da Carmen Castiello che in questi ultimi tempi non ha lesinato energie appannaggio della pace. Non ultimo il sostegno artistico ai “Ponti di pace” dello scorso 27 gennaio in scena nella Stazione Centrale di Benevento. Con le musiche dell’ensemble cameristico del Liceo musicale “Guacci” diretto da Sergio Casale, e con la regia ed i testi di Linda Ocone e la voce di Maurizio Tomaciello, nella stazione sannita si è creato un clima naturale con i suoni, gli arrivi, le partenze, gli altoparlanti e soprattutto i passeggeri che diventano protagonisti insieme a danzatori, musicisti, attori e cantanti in un momento che ha unito tutti nella tristezza dei ricordi e nel desiderio di pace. Come la narrazione coreografica dell’ultimo viaggio di chi muore in guerra.

In questo progetto hanno collaborato con Carmen Castiello l’Associazione Libera, la sezione sannita della Federazione Donne Arti Professioni Affari, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Benevento e tutti gli artisti afferenti al suo Centro Studi ed ai già citati Balletto di Benevento e Liceo musicale Guacci. “Lavoriamo da dieci anni con il Guacci per emancipare ragazze e ragazzi di questo territorio – chiude Carmen Castiello – e con questo spettacolo vogliamo ulteriormente assemblare le nostre esperienze a quelle delle famiglie che ci seguono per i valori che ogni giorno difendiamo. Autofinanziamo ogni iniziativa che ci sta a cuore e questo, probabilmente, fa la differenza.”