Lo scenario è sconvolgente, sembra di essere su un campo di guerra dove la stupidità umana non ha saputo fermare una furia,una violenza inaudita e immotivata. Quello che rappresentava il più importante polo di cultura europea è ora un ammasso di lamiere e detriti, ovunque si cerca di riconoscere quelle che un tempo erano state le sale che accoglievano apparecchi scientifici di interazione, che hanno appassionato i napoletani e tutte le persone che hanno visitato Città della Scienza. Accompagnati da quella volontà di mostrare il vero, denunciando e chiedendosi ancora una volta come sia stato possibile il verificarsi di tutto questo scempio ed ancor peggio non avere i mandanti e gli esecutori.
Le testimonianze.
In vista della giornata che segnerà un anno da quell’incendio, vi proponiamo le immagini in anteprima di un reportage realizzato grazie all’autorizzazione del direttore di Città della Scienza, il dottor Luigi Amodio,che ai nostri microfoni ha ricordato quella triste sera del 4 marzo 2013, e tutto ciò che dal giorno dopo è stato fatto perché non fosse mai chiusa così come avrebbero voluto gli autori dell’incendio, accertato di natura dolosa. Con noi questa mattina, Roberto Braibanti della segreteria commissione ambiente di SEL, Giorgio De Francesco presidente della X municipalità e Luca Simeone cassaintegrato/dipendente di Città della Scienza, hanno partecipato alla nostra visita dando il loro messaggio emozionale rispetto alla condizione che vivono per Città della Scienza. Importante la testimonianza di Luca Simeone che dall’incendio, insieme a tanti altri dipendenti, è assoggettato alla cassa integrazione. A conclusione di questa giornata di grandi emozioni e rabbia, abbiamo incontrato l’artista Michele Iodice, scultore nidificatore, che sta creando un nido che valga da simbolo di rinascita utilizzando le lamiere e le canaline recuperate dai tetti dei capannoni di Città della Scienza.