Vogliono uccidere Nino Di Matteo…e lo Stato?

Nella notte alcuni cittadini si sono resi protagonisti di un'iniziativa a favore del pm di Palermo Nino di Matteo, più volte minacciato di morte.

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Nino Di Matteo deve essere difeso. Stamane Napoli si è svegliata incuriosendo i propri residenti. Sulle principali statue delle piazze cittadine erano presenti dei cartelloni con la scritta: “Vogliono uccidere il pm Nino di Matteo… e lo Stato?”

Azione notturna

I promotori del’iniziativa sono gli attivisti di Agende Rosse Campania, i quali hanno agito nella notte del 12 gennaio, tappezzando la città a suon di provocazione, e chissà se le vibrazioni sonore sono arrivate sino ai Palazzi di Roma, attirando finalmente l’attenzione del Presidente della Repubblica o, addirittura, smuovendo qualche coscienza in più in tutta la nazione, nella speranza che si realizzi un maggior coinvolgimento popolare e si assuma, finalmente, il dovuto carico di responsabilità da parte delle principali figure politico-istituzionali e delle alte cariche dello Stato.

Napoli vicina al pm Nino Di Matteo

Ad inizio mattinata i cittadini non sapevano chi fosse stato l’artefice dell’iniziativa, ma nonostante ciò molte persone sono rimaste “sorprese” dai cartelli. Oltre a loro, anche l’intera politica e forse, diciamolo, persino la magistratura. A questo punto chissà come reagirà il pm Nino di Matteo, tutt’ora in prima linea nel portare avanti le indagini sulla Trattativa Stato – Mafia nonostante le minacce di morte più volte ricevute ed accolte dalle Istituzioni politiche con indifferenza, ricevendo la notizia che la città campana, una realtà civile e culturale spesso colpita da pregiudizi e stereotipi, sia riuscita, attraverso una forma di provocazione geniale, a manifestargli il proprio sostegno. Oltretutto, è importante ricordare che anche questa volta la città di Napoli è riuscita a fare la differenza: infatti, l’unica figura Istituzionale che ha espresso sostegno e vicinanza al pm della DDA di Palermo Nino di Matteo è stato il Sindaco Luigi de Magistris, anche attraverso la pubblicazione di una lettera di incoraggiamento nel suo profilo Facebook.

Bruna Di Dio