C’è una ipotesi di reato, istigazione al voto di scambio, nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sulle dichiarazioni espresse dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di un incontro con circa 300 amministratori locali all’hotel Ramada a Napoli, ai quali chiedeva di darsi da fare per far votare sì al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre. E’ quanto si legge su organi di stampa. La Procura il 24 novembre aveva aperto un fascicolo senza ipotesi di reato.
Il governatore è finito al centro di aspre polemiche soprattutto per l’idea lanciata al sindaco di Agropoli di offrire una frittura di pesce per portare i cittadini al voto, frase che lui stesso ripete da sempre essere stata una battuta goliardica. La Procura di Napoli in realtà va in tutt’altra direzione. “Si procede in sintesi – com’è scritto sulle pagine de Il Mattino – da un fascicolo senza ipotesi di reato (per fatti non costituenti reato), a una precisa ricostruzione accusatoria che consente alla Procura di Napoli di convocare testimoni e di organizzare un’inchiesta mirata sulle parole del governatore Vincenzo De Luca”.
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