“É un falso pentito…dice solo quello che gli fa comodo“: l’ex primula rossa del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, dal carcere di Milano-Opera, dov’è detenuto in regime di 41bis, usa parole dure contro Antonio Iovine, che con Zagaria e Francesco “sandokan” Schiavone, sono stati per anni al vertice della federazione mafiosa casalese. A renderlo noto è il quotidiano Il Mattino.
“Catastorta” – così è soprannominato Zagaria – parla con la polizia penitenziaria del carcere la quale, grazie a un ispettore, raccoglie quattro pagine di “dichiarazioni spontanee” dove l’ex boss mette in chiaro le differenze tra chi, come lui, non ha intrapreso la collaborazione con la giustizia e chi invece, come Iovine, detto “o’ ninno”, lo ha fatto “ma non maniera coerente” perché “non si è mai accusato di 5 omicidi e non ha restituito i frutti dell’attività malavitosa. Non ammette di avere intascato una tangente da un miliardo e 300 milioni di lire, – dice l’ex boss – che poi reinvestì in un polo calzaturiero…”.
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