Ztl: I segnali sono spenti ma le multe vengono fatte

Da circa due settimane i segnali della Ztl sono spenti, ma le telecamere no: tante multe fatte senza avere gli estremi per farle. Questa è la democrazia partecipativa?

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Segnali spenti ma le telecamere funzionano

Da circa due settimane i segnali luminosi che avvertivano all’imbocco di via Mezzocannone e piazza Dante se i varchi fossero aperti o meno, dunque, se le Zone a Traffico Limitato fossero vigenti o meno, sono spenti. Gli automobilisti di conseguenza hanno, come automaticamente è lecito ritenere, agito come se la Zona a Traffico Limitato fosse stata temporaneamente sospesa.

Questo, come l’enorme quantità di contravvenzioni notificate e inviate via posta hanno dimostrato, non è una conseguenza automatica e diretta. Centinaia di automobilisti si sono ritenuti truffati e hanno esposto, ed espongono quotidianamente, il loro dissenso negli uffici della II Municipalità del Comune di Napoli.

Multe, multe, multe.

Dopo il danno la beffa. In base alle dichiarazioni rilasciate dalle autorità competenti è stato diffuso che i varchi erano spenti o disattivati in seguito al mancato pagamento da parte del Comune di Napoli della Bolletta Enel per l’erogazione dell’energia elettrica. Dopo tutto ciò e ignorando la realtà effettiva, Marco Gambardella, presidente dimissionario della commissione mobilità della II municipalità, rende noto che le contestazioni pervenute sono comprensibili, ma ad esse vanno seguiti solo i versamenti delle pene pecuniarie notificate dalle contravvenzioni. I cittadini truffati hanno proposto il pagamento dei soli costi amministrativi e di notifica, in quanto, pur riconoscendo la responsabilità del Comune in questa mancanza nel garantire il funzionamento della segnaletica e l’elaborazione di forme di avviso nel caso in cui la segnaletica stessa non fosse stata attiva, si sono sentiti di venire incontro alle difficoltà economiche dell’Istituzione.

Cittadinanza e cittadinanza

La compassione premiata non sarà, in quanto il Comune, iniquamente, pretende il pagamento delle multe; ma come mai il Comune non ha pagato le bollette? Perché non sono state elaborate forme sostitutive di segnaletica o il personale addetto alla vigilanza dei varchi non ha dato disposizioni affinché la cittadinanza fosse avvisata del problema? Forse per poter approfittare, in maniera incostituzionale, dell’ignoranza e dell’ambiguità della situazione per rifarsi dei debiti del Comune direttamente sulle spalle dei cittadini? Forse perché la democrazia partecipativa, di ci il Comune si professa promotrice, è effettiva solo quando non c’è da rimetterci nulla? Forse perché era un modo per estorcere coattivamente e senza appello denaro dalle tasche dei cittadini in maniera più o meno illegale?

Fatto sta che i cittadini sono stati danneggiati due volte in quanto l’ambiguità e l’estorsione di denaro da parte del comune andrebbe dimostrata in sede giuridica, operazione che richiede a sua volta un sostegno economico da parte di chi impugna il procedimento (altre spese a carico di chi già contesta le prime). Il Comune spera nella rassegnazione dei cittadini che, davanti la lentezza e l’inefficienza del sistema giudiziario, siano indotti tuttavia a pagare?  Il problema dello spegnimento della segnaletica verticale riguarda anche tre semafori nella Ztl, eppure cosa fa il Comune?

Il Palazzo San Giacomo “distrattamente” spiega che: “Quando al provveditorato arrivano una montagna di bollette da pagare, visto che stiamo parlando di diversi contratti per ogni zona, può capitare che ci siano dei ritardi. In realtà ci sono anche dei problemi tecnici“.

Ciò sembra lasciar intendere ai cittadini che l’amministrazione prosegua nella sua iniquità pur prendendo atto dell’inammissibilità delle sue deficienze e mancanze.  In altre parole il Comune non vuole farsi carico del problema, anzi estorce denaro ai cittadini, richiedendo, comunque, la riscossione delle contravvenzioni.

Stranamente l’energia elettrica è mancata alla segnaletica ma non alle telecamere, le quali nel frattempo riprendevano e multavano cittadini che in buona fede, perché agivano di conseguenza a dei varchi spenti, “infrangevano la legge”.  Al comune non interessa che non esiste una segnaletica o non esiste personale addetto alla vigilanza delle strade, pretende incondizionatamente di affondare le mani nei portafogli dimagriti dei napoletani.

Come tutto ciò può essere tollerato? Nel frattempo è in atto una protesta dei cittadini che ieri hanno affollato gli uffici della viabilità della  II Municipalità.

Marco Gambardella afferma che “non è la prima volta che il segnale luminoso telematico non funziona. Succede spesso anche con quello di Mezzocannone. Un problema che si ripresenta spesso e volentieri che sta portando molte proteste da parte dei cittadini. Basti pensare che un gruppo di automobilisti ieri mattina è venuto in Municipalità e ha chiesto che tutti i verbali registrati dal varco telematico spento siano annullati e che si possano pagare soltanto i 18,50 euro di spese di notifica. Richieste che purtroppo non sempre trovano un riscontro positivo“. “I problemi di mobilità del territorio che fanno capo al parlamentino di Dante non sono solo quelli dei varchi telematici“.

Uso paranoico della legge?

In altre parole il presidente dimissionario appoggia le proteste dei cittadini, i quali lecitamente protestano contro un uso sclerotico e paranoico, illegale, della legge.

Cosa succederà nei prossimi giorni? Il Comune farà una operazione di autocritica e di giustizia nei confronti della cittadinanza tradita o persevererà nella sua azione contro i cittadini?