Prima assoluta allo ZTN di Napoli per «Occhi delinquenti», la sconvolgente tortura di un anarchico lucano

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Il lavoro teatrale è costruito intorno alla figura del giovane idealista meridionale, con le sue aspirazioni e la sua terrificante punizione

Con coraggio folle ed estremo un anarchico lucano, Giovanni Passannante (Francesco Petrillo), in una calda mattinata napoletana attenta con un taglierino alla vita di re Umberto I. Pagherà con un ergastolo peggiore di una condanna a morte, sotto le mani distratte e feroci di falsi scienziati (Vincenzo Nigri) e di pseudo-medici (Giuseppe Brandi). Nel tramonto dell’800, in un’Italia ancora (troppo) giovane, il gesto disperato di un carneade scuote i nervi fragili della politica nazionale.

Indignò per anni l’opinione pubblica la punizione tremenda ed inumana, passata per esemplare, che fu inflitta al giovane Passannante. In un Paese appena unito (ma tutt’altro che coeso) il ventinovenne di Salvia fu scaraventato in una torre sotto il livello del mare, a Portoferraio sull’isola d’Elba, in una cella più bassa della sua altezza, perennemente incatenato ad una corta e pesante catena. Dopo dieci anni in quelle crudeli condizioni fu trasferito in manicomio, dove morirà dimenticato da tutti. Per ritorsione, il nome del suo paese fu cambiato in Savoia di Lucania. Il celebre medico veronese Cesare Lombroso lo definì “fisiognomicamente atto a delinquere”.

In uno spettacolo teso e lacerante, scritto con Edgardo Bellini, per la regia di Gennaro D’Alterio, si chiude la “trilogia dei regicidi” che Antonio Mocciola ha inaugurato con Gaetano Bresci e proseguito con Pietro Acciarito. Tre uomini, tre giovani anarchici accomunati da un solo motto: “Non volevo uccidere un uomo, volevo uccidere un re”.

Il lavoro teatrale è costruito intorno alla figura del giovane idealista meridionale, con le sue aspirazioni e la sua terrificante punizione. Per la crudezza del linguaggio drammaturgico e scenico la visione è consigliata ad un pubblico adulto.

Drammaturgia di Antonio Mocciola e Edgardo Bellini

Regia di Gennaro D’Alterio

Con Francesco Petrillo, Vincenzo Nigri, Giuseppe Brandi

TEATRO ZTN

Vico Bagnara 4, Napoli

sabato 7 maggio ore 21.00

domenica 8 maggio ore 18.00

info e prenotazioni 351 910 2405